
Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 07 Maggio 2025
Case di riposo, anziani in difficoltà. Sempre di più non riescono a pagare
Cantù Raddoppiati i costi per il Comune per aiutare chi non è in grado di far fronte alle rette. L’assessore Girgi: «Non si lascia indietro nessuno». Cozza (presidente Garibaldi Pogliani): «Famiglie più povere»
Cantù
Gli anziani rimasti soli, o le loro famiglie, che non riescono a pagare le rette delle case di riposo: ogni anno, sono sempre di più. E il Comune, nel sostenere le permanenze delle strutture, aumenta di anno in anno la voce dei contributi alle Rsa.
Tant’è che, in cinque anni, la spesa è quasi raddoppiata: da 209mila e 449 euro in un anno ai 407mila e 379 euro dell’ultimo anno concluso, il 2024, +94,5%. Del resto, le rette giornaliere, in città, vanno dai 66 euro ai 95,80 euro al giorno. Il Comune ne è abbastanza certo: complice anche l’invecchiamento della popolazione, anche nei prossimi anni saranno sempre di più gli anziani che non potranno permettersi una degenza nelle strutture.
Nelle analisi del municipio, sono tre i fattori che hanno inciso: l’aumento dell’età media di vita e nel contempo il peggioramento delle condizioni di salute, la presenza di anziani soli senza figli o con figli con redditi bassi, l’aumento delle rette giornaliere delle strutture che dal 2022, anno dell’aumento del costo della vita più consistente - un anno indimenticabile tra speculazione post Covid e rincari energetici coincidenti con la guerra in Ucraina - ha avuto un’impennata.
Il 53% di anziani è solo
In tutta la città, sono ben 485 gli anziani, più in genere, aiutati dai servizi sociali. E 257 di questi, il 53% del totale, sono soli. Il Comune aumenta negli anni la quota destinata alle Rsa: 209mila nel 2019, 257mila nel 2020, 295mila nel 2021, 369mila nel 2022, 389mila nel 2023. E appunto 407mila nel 2024.
«Sono cifre che raccontano con chiarezza un fenomeno strutturale di invecchiamento della popolazione e un fattore di fragilità delle famiglie: cresce quindi la necessità di chi si trova in una situazione complicata - afferma l’assessore ai servizi sociali Isabella Girgi - Il Comune di Cantù ha deciso di non lasciare indietro nessuno, garantendo il sostegno a persone anziane sole o con famiglie in difficoltà economiche. Certificate come tali dagli stessi servizi sociali al momento della presa in carico».
La previsione? Le cifre saliranno anche nei prossimi anni: «Sono consapevole che questo trend è destinato a proseguire, per questo motivo si continua a lavorare, con il supporto dell’intera rete, anche sulla domiciliarizzazione».
«Rette contenute»
Per Silvano Cozza, presidente della Fondazione Garibaldi Pogliani Onlus - carica che non pesa certamente sulle rette, dato che viene esercitata a titolo gratuito - dovrebbe essere soprattutto la Regione a sostenere le Rsa. «Anche da noi, le Rsa in cui si paga meno sono quelle accreditate da Regione Lombardia, e che quindi possono usufruire di un contributo sulla retta giornaliera. Servirebbero investimenti in questo senso anche sulle strutture che nel corso degli anni sono state poi aperte».
Oggi, soltanto a Cantù si contano quattro Rsa: tre della Garibaldi Pogliani e una del gruppo Korian.
«Non credo - aggiunge Cozza - che sia una questione di aumento delle rette: noi abbiamo cercato in tutti i modi di contenere le cifre, anche con investimenti sull’efficienza energetica. Io credo che le famiglie siano sempre più povere: per questo si rivolgono ai Comuni».
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