Colpito con la sedia dall’avversario. L’anziano di Cabiate si risveglia dal coma

Mariano Buone notizie dall’ospedale per il pensionato aggredito durante una partita alla bocciofila

Due giorni dopo il suo ricovero, ieri, si è risvegliato Giampiero Colombo, il pensionato di 78 anni, finito in ospedale al termine di una partita di carte degenerata nei toni al Circolo Bocce 48 di Mariano. Ex vicepresidente della realtà di via Don Sturzo, proprio qui, domenica, l’uomo è stato colpito con una sedia dal giocatore che aveva perso la partita, un uomo di 58 anni, residente nell’unica frazione della città, Perticato, riportando lesioni alla testa.

Trasportato al “Sant’Anna”, gli esami hanno rivelato la presenza di una emorragia cerebrale che hanno portato a dichiarare per lui la prognosi riservata sciolta ieri quando Colombo ha riaperto gli occhi sul mondo dal presidio di San Fermo della Battaglia.

Questo il bollettino medico che trova conferma nelle poche parole rilasciate al giornale dal presidente del Circolo, Lino Vazzola, raggiunto ieri per telefono. «Ho parlato con il figlio di Colombo che mi ha detto che il padre sta meglio» ha detto Vazzola che augura la strada della ripresa al socio di via Don Sturzo.

La speranza di tutti è quella di scrivere il migliore epilogo alla lite divampata sotto il sole cocente di domenica quando, intorno alle 16, una delle tante partite di carte che si giocano al Circolo è degenerata prima in una lite verbale e, poi, nel lancio di una sedia contro il pensionato.

Qui le versioni dell’autore del gesto e dei testimoni divergono. Il cinquantottenne avrebbe infatti dichiarato di aver colpito Colombo su un fianco, mentre i testimoni dicono di aver visto la sedia scagliata sulla testa del pensionato: quale delle due sia vera spetta dirlo ai Carabinieri di Mariano intervenuti sul posto.

«Chi ha commesso il gesto ha sbagliato, ma chiedo di non alimentare più questo racconto per lasciar spegnere la vicenda» ha spiegato il presidente del circolo che chiede di ridimensionare i toni rispetto a un evento che condanna ma che non può marchiare la realtà di via Don Sturzo. Perché certo è che il circolo locale, con i suoi oltre 600 soci, non ha mai registrato episodi simili nei suoi anni di attività.

Che sono parecchi, visto che la storia del sodalizio affonda le radici negli anni Settanta, come ricordano i tanti iscritti che, però, preferiscono non rilasciare alcuna dichiarazione.

Così come preferiscono glissare le domande tutte quelle persone che ruotano intorno alla realtà locale, legati da rapporti di amicizia e lunga conoscenza con chi gestisce il punto ristoro presente all’interno della bocciofila, rimasti sorpresi dall’episodio.

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