
Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 23 Luglio 2025
Croce Rossa, i volontari rischiano la radiazione
Il caso Il provvedimento è previsto dal codice etico dell’ente. E il commissario spiega: «Restiamo in attesa degli esiti dell’autorità giudiziaria»
Cantù
C’è una parola che sta iniziando a girare tra i soci del comitato di Cantù della Croce Rossa Italiana. E quella parola è, riferita ai volontari che si sarebbero impossessati del cibo destinato alle famiglie bisognose: radiazione.
Il più pesante provvedimento disciplinare previsto dalla Cri. Una possibile sanzione di allontanamento dall’associazione potrebbe quindi sommarsi a quella eventuale della legge, che potrebbe avere conseguenze penali, visto che per alcuni soci si profila, all’orizzonte, l’accusa di peculato, a cui si dovrà nel caso rispondere in Tribunale.
Cibo scaduto
Questa la situazione nella sede di via Ariberto, dove ovviamente quanto accaduto nei giorni scorsi riverbera eccome nelle considerazioni e nelle discussioni tra i volontari. Le puntate precedenti sono ormai note. I controlli dei Carabinieri del Nas nei magazzini e il rinvenimento di cibo scaduto anche di svariati mesi. Il commissariamento della Cri di Cantù voluto dai vertici regionali e nazionali. Le perquisizioni sempre dell’Arma, il Nucleo investigativo di Como e la stazione Carabinieri di Cantù, nelle case di otto volontari, tra cui quella dell’ex presidente Giorgio Speziali, e della “squadra del venerdì”. E le derrate alimentari destinate alle famiglie povere di Cantù sequestrate proprio a casa di alcuni volontari. Con la grana ulteriore, a cui sta mettendo toppa il Comune, di un centinaio di famiglie a cui è stata sospesa la consegna viveri - sia il fresco che il secco - e che sono supportate al momento dal municipio in modalità di emergenza.
Le contestazioni
Per chi vive la Croce Rossa con il consueto spirito di servizio: troppo. Tant’è che tra i soci di via Ariberto c’è chi è intenzionato a presentare ai vertici sovralocali, per alcuni volontari, la richiesta di radiazione dalla Croce Rossa.
«La radiazione - si legge nel Codice Etico della Cri - è comminata per le fattispecie previste per la sospensione, allorché raggiungano un grado di particolare gravità o in caso di reiteratezza», e tra queste vi è ad esempio quella «per uso non autorizzato di dotazioni Cri», come potrebbe essere il cibo destinato ai bisognosi. Ma anche «per atti che rivelino mancanza del senso dell’onore e del senso morale».
E qui sembrano riecheggiare alcune frasi della delibera di commissariamento della Cri nazionale: «L’inazione della governance del Comitato Cri di Cantù, a fronte di accertate violazioni sanitarie, regolamentari e amministrative, costituisce un grave pregiudizio per la tutela dei beni, dell’onorabilità e del buon funzionamento del Comitato. Il commissariamento si rende necessario per garantire l’immediato ripristino della legalità».
La Provincia ha sottoposto il tema della radiazione, argomento di discussione all’interno del comitato di via Ariberto, al commissario della Cri di Cantù Massimo Farinella, chiedendo anche eventuali valutazioni su questi di primi giorni di nuova gestione. «Restiamo in attesa degli esiti dell’autorità giudiziaria», si limita a dire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA