Discarica abusiva in un’area protetta. L’accusa ha chiesto sei condanne

Senna Nell’elenco figurano un geologo e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Secondo il pm nel terreno vicino alla roggia di Gaggio furono gettate tonnellate di macerie edili

Il sostituto procuratore della Dda di Milano Giovanna Cavalleri ha formulato le sue richiese di condanna nell’ambito del processo sul presunto illecito conferimento di rifiuti in una proprietà agricola di Gaggio, a Senna Comasco, inchiesta sfociata negli arresti del luglio di due anni fa.

La Procura ha invocato due anni e mezzo di reclusione per Antonio Mercuri, imprenditore 72enne originario di Giffone ma residente a Socco, già condannato nell’ambito dell’operazione Fiori di San Vito, e per il figlio Massimiliano, 48 anni, mentre per il secondogenito Giuseppe, 34enne, la richiesta è di due anni di carcere. Quanto agli altri imputati, la Procura ha chiesto una condanna a un anno e 4 mesi con il beneficio della sospensione condizionale per il proprietario del fondo, Armando Perlini, 67 anni di Senna, di professione agricoltore, e a due anni e tre mesi per il geologo di Settimo Milanese Giorgio Cardin, 55 anni, e per l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Luciano Arcellaschi, comasco, 67 anni.

Le contestazioni

Secondo l’accusa, lo ricordiamo, la famiglia Mercuri, attraverso l’impresa Edilaria srl formalmente amministrata dal primogenito Massimiliano ma di fatto gestita dal padre - quantomeno secondo la lettura degli inquirenti - strinse fin dal lontano 2008 un accordo con l’agricoltore Perlini per poter utilizzare il suo appezzamento di terreno a ridosso della roggia di Gaggio come discarica nella quale riversare tonnellate di macerie provenienti da cantieri edili, non solo inerti ma anche, per esempio, pezzi d’asfalto provenienti da lavorazione stradali.

Un normale riempimento

Era un modo per garantire ai potenziali committenti preventivi davvero concorrenziali, depennati delle spese di smaltimento, facendo passare l’innalzamento della quota del terreno per un normale riempimento terra allo scopo di migliorare la coltivazione a foraggio dell’area. Di una sorta di omesso controllo sono accusati Arcellaschi e Cardin, che non avrebbero provveduto ai controlli del caso, «nella piena consapevolezza del fatto di venire meno, con la propria condotta, ai più elementari doveri di tutela della salute pubblica».

Della discarica di Gaggio si è parlato molto negli ultimi due anni. Durante il processo il sindaco di Senna Francesca Curtale aveva apertamente parlato di un danno di immagine «da milioni di euro». Tanto più che il nome del Comune a mezza via tra Cantù e il capoluogo era anche finito, lo scorso anno, nella relazione semestrale che il ministero dell’Interno rende al parlamento; Senna Comasco compariva nell’elenco delle locali di ’ndrangheta della Lombardia, assieme a Erba, Canzo-Asso, ad Appiano, Mariano, Fino - Cermenate. In questo contesto si colloca la costituzione di parte civile dell’amministrazione la processo per la discarica di Gaggio.

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