Due donne importunate in centro. Casi al parco Argenti e in via Matteotti

Cantù - Segnalati già due episodi nell’arco di pochi giorni. Inseguite e infastidite. L’allarme rimbalza sui social

Cantù

Donne inseguite e infastidite in pieno centro. E già due episodi di questo genere, avvenuti nell’arco di pochi giorni, sono alquanto preoccupanti. Uno di questi: in pieno pomeriggio, al parco Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’area verde centralissima di Pianella, tra via Dante e via Fiammenghini. L’altro: al tramonto, lei a piedi e lui in bicicletta, nel cuore della città, in via Matteotti. La pedonale dello shopping che più centrale di così non si può. Deserta per le vacanze d’agosto.

Episodi che stanno creando indignazione, dopo che sono rimbalzati sui social i racconti fatti dalle stesse vittime o dai compagni di queste. E che davvero spaventano per le modalità con cui sono avvenuti. Il primo episodio è avvenuto in questi giorni nell’ex parco Argenti - così prima del cambio di intitolazione voluto dall’Amministrazione comunale per celebrare il ricordo dei due giudici antimafia - alle tre del pomeriggio.

Una donna importunata da un uomo, ha raccontato poi il compagno sulla base di quanto da lei raccontato: un uomo che odorava di alcol e marijuana. Una persona molesta che si è messa a correre e a inseguire la donna. Dicendole: «Ciao bella vieni qui».

La donna è dovuta uscire dal parco e salire in macchina di corsa. Per chiamare subito al telefono il suo compagno. La considerazione espressa: si è arrivati al punto che bisogna aver paura di uscire di casa in pieno pomeriggio. La donna, per l’accaduto, si è molto - come è logico che sia - spaventata.

Ma è emerso anche un altro episodio, sempre di pochi giorni fa. Sabato scorso, infatti, una donna di 47 anni, dopo aver percorso via Milano, ha imboccato via Matteotti per recarsi verso la basilica di San Paolo, sopra la centralissima piazza Garibaldi, per partecipare alla veglia di preghiera per monsignor Lino Cerutti, il prevosto emerito, morto a 94 anni.

All’inizio della strada pedonale, un ragazzo - da lei stesso descritto come “di colore” - con una bici, l’ha seguita per tutto il tempo. Poù di una volta l’ha avvicinata, dicendole parole non certamente piacevoli. Alle 20.50 di un sabato sera. Nel - teorico - salotto della città.

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