
Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 06 Ottobre 2025
Festa per gli 80 anni. Avis in ottima salute con oltre duemila soci
Cantù Sono stati ben 91 gli iscritti nell’ultimo anno. Raccolte 1.950 sacche di sangue e 260 di plasma. Malanca: «I giovani? Arrivano, ma ne servono altri»
Cantù
Ottant’anni e non sentirli: Avis Cantù è in salute, la città si conferma sensibile. Ma serve anche una prospettiva di futuro, insomma servono giovani.
Non solo per sostituire i soci che per raggiunti limiti d’età debbano interrompere il proprio impegno ma anche perché l’associazione è costantemente impegnata nella promozione della cultura del dono, del volontariato e della cittadinanza attiva tra le nuove generazioni. Ed è importante poter contare su chi sappia parlare con naturalezza ai propri coetanei. Giornata di festa ieri per il gruppo Avis di Cantù, che quest’anno celebra gli 80 anni dalla fondazione.
La messa a San Paolo
La mattinata si è aperta con la messa nella basilica di San Paolo, celebrata da don Giovanni Afker, conclusa con la recita della preghiera del Donatore, di Papa Giovanni XXIII, che invoca «accogli mio piccolo sacrificio e benedici il mio desiderio di aiutare chi soffre».
Al termine i volontari hanno sfilato in corteo per le vie del centro cittadino, accompagnati dai musicanti de “La Cattolica” diretti dal maestro Mario Gerosa .
Decine i gonfaloni scarlatti, uno accanto all’altro, di gruppi Avis da tutto il Comasco e dal Lecchese, che si sono radunati poi in piazza Garibaldi, all’ombra dell’imponente installazione di Gaetano Pesce “L’uomo stanco”.
Non è mancato il presidente provinciale Paolo Pietroni, ma anche gli Alpini e Aido Cantù. «Come associazione stiamo andando bene – conferma orgoglioso il presidente Lino Malanca – la città è sensibile alla cultura del dono». Attualmente i soci sono 2.054 di cui 91 iscritti nell’ultimo anno. Raccolte 1.950 sacche di sangue e 260 di plasma. L’Avis di Cantù, che per numero di iscritti è la seconda del Comasco e che ha sede in via Alciato, è presente al centro trasfusionale dell’ospedale Sant’Antonio Abate ogni giorno, sabato compreso, garantendo così oltre 3mila donazioni l’anno.
«Mancano i giovani – prosegue – ultimamente ne stanno arrivando, ma ne servono altri. Non solo come donatori, anche se pure sono necessari per garantire il ricambio generazionale con chi, per raggiunti d’età, deve smettere. Ma soprattutto sono necessari come volontari nell’associazione, che possano quindi portare avanti il discorso che promuoviamo nelle scuole a favore della cultura del dono. E’ ovvio che un ragazzo, presentandolo ai propri coetanei, lo fa in maniera più diretta, più efficace di quanto potrei farlo io».
Costituzione ai diciottenni
Proprio in quest’ottica, continua Malanca, per la prima volta quest’anno Avis Cantù, in giugno, ha voluto organizzare una cerimonia di consegna della Costituzione al Salone dei Convegni XXV Aprile di piazza Marconi invitando i 392 neo diciottenni canturini. Un gesto di simbolico benvenuto nell’età adulta, quando si consegue il diritto di votare, di guidare, ma anche di diventare donatore di sangue.
E siccome a donare si impara da piccoli i volontari Avis sono anche entrati nelle scuole primarie, come la “Ernesto Bianchi” di via Daverio, per parlarne con i piccoli alunni attraverso storie e fiabe.
«Abbiamo altri progetti – assicura Malanca – il prossimo a cui stiamo lavorando, la consegna ad alcuni istituti cittadini di panchine da installare per coinvolgere gli studenti».
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