Galbiati: «Grazie per la fiducia. Ora pensiamo la giunta»

Cantù L’intervista: «Serve un esecutivo compatto. Fratelli d’Italia? Ci sono le premesse per lavorare bene»

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Ha vinto contro gli avversari, ha vinto contro le resistenze sul suo nome – per non parlare di vero e proprio veto – che hanno agitato a lungo il centrodestra nei mesi scorsi. Due vittorie per Alice Galbiati, eletta sindaco entrambe senza passare dal ballottaggio e con percentuali che non ammettono repliche, prima dei 40 anni. Nel giorno del compleanno del marito Vincenzo, al quale, scherza, ha rubato la scena ancora una volta. Ma in serata, giura, non c’è politica che tenga, festeggerà con lui e la figlioletta Mia.

Elezioni a Cantù, festa per Alice Galbiati in Comune. Video di Christian Galimberti

Alice Galbiati, confermata alla guida di Cantù, seconda città della provincia, e, come cinque anni fa, non c’è bisogno di un turno supplementare. Le percentuali, in attesa di conferma ufficiale, superano il 60%.

C’è grande entusiasmo e tanti ringraziamenti. Una persona mi ha detto di aver controllato, e non è mai capitato che il sindaco di Cantù venisse eletto anche al secondo mandato ed entrambe le volte senza mai andare al ballottaggio. Ma, viste le percentuali, sembra che noi ce la faremo.

Noi, ha vinto la squadra.

Certo, parlo di noi perché io sono la punta dell’iceberg di una squadra stupenda, che mi ha accompagnato in questa campagna elettorale. Nel 2019 abbiamo vinto con il 60% e avevamo il vento in poppa della Lega.

Oggi quel vento spira meno...

Adesso è un pochino cambiato, ma qui a Cantù non ci ha spettinato. E rinforza la convinzione di una squadra che funziona e che ha lavorato. Ringrazio chi un anno fa mi ha dato il la per pensare a un bis, cosa che non ero convinta a fare.

Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni dal palco della festa della Lega diede la benedizione alla sua ricandidatura.

Ringrazio Nicola, che ha dato avvio a questo percorso. E ringrazio chi ci ha creduto fin dall’inizio, forse all’inizio anche più di me. Ringrazio i candidati, chi mi ha sostenuto mettendosi a disposizione. E poi le parti politiche che si sono associate alla mia candidatura, chi ci ha creduto subito, Forza Italia e il coordinatore provinciale Sergio Gaddi, Fratelli d’Italia con Alessio Butti e Stefano Molinari. E Antonio Metrangolo, che stoico non ha mai lasciato il mio fianco.

Ha sentito i suoi avversari?

Antonio Pagani mi ha già chiamato per congratularsi. Una cosa da cavaliere, che mi sarei aspettata da lui.

Il rapporto con Fratelli d’Italia negli ultimi cinque anni è stato burrascoso. Come sarà d’ora in poi, a campagna elettorale chiusa?

Avere amministrato Cantù ci ha portato maggiore visibilità. Ci siamo fatti conoscere, abbiamo dimostrato come amministriamo e come lo faremo in futuro. Io avevo già detto che non ero coinvolta da questa rivalità e credo ci siano le premesse perché la coalizione possa lavorare bene.

Non è più la giovane un po’ fragilina, per citare il ministro Giorgetti, di cinque anni fa. E ha vinto contro ogni resistenza sul suo nome. C’è un po’ di rivalsa in questo successo?

C’è la soddisfazione di avere vinto con la squadra. Chi non ci credeva s’è ricreduto, e c’è la soddisfazione di aver dimostrato di essere una persona su cui contare. Fragilina lo sono ancora, non credo di avere messo su nemmeno un etto in cinque anni...

E da domani cosa succede?

Stasera festeggio con mio marito. Tra due giorni rientro in Comune, guarderò la posta, e inizieremo a fare le valutazioni del caso per formare la giunta il prima possibile, perché Cantù non può perdere tempo. Abbiamo troppe opere importanti, serve una giunta compatta, pronta a lavorare per portare avanti tutto.

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