Hub in piazza Garibaldi a Cantù al posto del vecchio bar: uno spazio per i ragazzi

Giovani Iniziativa del Comune nel segno dell’inclusione. Domenica aprirà l’Informagiovani nell’ex “7’s Joe Cafè”. Terminali anche alle superiori, poi feste e aggregazione

C’è voglia di voltare pagina, nel centro di una città che, in questi ultimi anni, è stata anche scenario degli episodi violenti e delle rapine di cui si è resa protagonista la baby gang. Domenica, in piazza Garibaldi, nello stabile che per anni è stato riferimento della movida di adolescenti e giovanissimi - il 7’s Joe Cafè che da qualche tempo si è trasferito - aprirà l’Informagiovani: il primo passo per il progetto Hub_Garibaldi.

Non mancheranno anche le feste, utili per agganciare ragazzi e ragazze che, oggi, sono più in disparte di qualche anno fa. Lo sportello avrà dei terminali anche nelle scuole superiori. Si punta a offrire opportunità di formazione e di lavoro. Ma anche volontariato attivo: già qualche esperimento con qualche ragazzo problematico c’è stato.

Le associazioni protagoniste

Tra le realtà in prima fila, la cooperativa sociale Mondovisione. «Collaboriamo con l’Azienda Speciale Consortile Galliano (capofila, ndr) e le altre realtà a questo progetto dell’Ambito - spiega il presidente Michele Benazzi - L’Informagiovani in piazza è simbolo dell’incontro per i giovani, in una piazza che negli anni ha vissuto quello che ha vissuto», frase che fa tornare alla mente gli archiviati pestaggi di ’ndrangheta, condannati dalla società civile. E le azioni della baby gang, che oggi più occasionalmente di prima, di tanto in tanto, comunque riemergono.

«Stiamo lavorando per portare sportelli di Informagiovani anche nelle scuole superiori, vista la presenza, tra le funzioni, di accompagnare i ragazzi alla scelta universitaria e professionale - dice Benazzi - E poi, la cittadinanza attiva: quel che i giovani possono fare per la città». E lo si è visto quest’estate, con alcuni giovani volontari che hanno pulito il centro: «L’Informagiovani vuole essere un luogo di aggregazione ma soprattutto di ascolto. A volte si fa fatica a entrare in contatto con i ragazzi. Agganciati anche con un pretesto, si può trovare facilmente la linea comunicativa. I giovani sul territorio, a differenza di dieci anni fa, aspettano di essere chiamati».

Dal Csv Insubria all’Arci Mirabello

Il Centro di Servizio per il Volontariato dell’Insubria sostiene l’iniziativa. «A Cantù - dice il presidente del Csv Insubria Luigi Colzani - i giovani sono spesso protagonisti. Penso agli oratori, alle società sportive, ai gruppi musicali. Insieme, riteniamo che sia necessaria una maggiore presa in carico della collettività sui problemi. Ci sono esempi molto positivi in una città in cui i giovani sono d’aiuto al volontariato. La baby gang? È un estremo. La mia preoccupazione è soprattutto per la povertà minorile, certamente presente: ragazzi che vivono in case non riscaldate o con alimentazione insufficiente».

Per Michele Bianchi, presidente dell’Arci Mirabello: «È un progetto in cui crediamo, siamo contenti di esserne parte. Partecipiamo con un pezzo di Youth Bank tra orientamento, lavoro e istruzione. Il coinvolgimento dei giovani sarà una bella sfida. Intanto è un buon segnale che in piazza apra l’Informagiovani: nel centro della città, un luogo di ritrovo e di aggregazione. A Cantù ci sono stati episodi problematici ma non ci sono situazioni veramente gravi. C’è del disagio espresso. Ma ci possiamo lavorare tranquillamente».

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