Il sindaco di Cermenate sull’oratorio chiuso: «Un caso preoccupante»

Asnago Il parroco ha spiegato la situazione al vescovo. L’appello: «Servono adulti che garantiscano presenza». Pizzutto: «Pochi ragazzi maleducati allontanano i piccoli»

Cermenate

Sul cancello davanti all’oratorio di Asnago dedicato al beato Carlo Acutis è comparso il cartello che ne annuncia la chiusura. Il parroco, don Stefano Ghiringhelli, si è confrontato con il vescovo Oscar Cantoni su una situazione che definisce «completamente allo sbando» e ieri è passato in caserma, dai carabinieri, per chiedere anche la loro collaborazione. Ma l’appello che lancia è soprattutto alle famiglie, ai nonni, perché si riesca a garantire un presidio costante da parte degli adulti.

Gruppetto di 15-16 anni

Perché il rischio, secondo il sindaco Luciano Pizzutto, è che, in un momento sociale già complicato, si allontanino i più piccoli, i primi destinatari delle attività oratoriane. L’amarezza che ha portato don Stefano a prendere questa decisione drastica non è passata e non rinnega le parole che ha messo nero su bianco: «Le recenti e continue mancanze di rispetto e di ascolto dei responsabili dell’oratorio – si legge sul cartello appeso al cancello – ci costringono, ancora una volta, a ripensare alla sua utilità per ciò che riguarda l’educazione umana e cristiana dei suoi abituali frequentatori. Questo ambiente parrocchiale, ancora una volta, si dimostra essere un inutile sperpero di tempo, di mezzi e di beni».

Un dialogo che s’è fatto impossibile con un nutrito gruppo di ragazzi attorno ai 15-16 anni, molti in arrivo da fuori Cermenate, che utilizzano il campo sportivo come luogo di ritrovo. «Si ritengono intoccabili in quanto minorenni – continua – e non rispettano le regole minime imposte. Non bestemmiare, non comportarsi da fidanzati, non mancare di rispetto ai responsabili». La chiusura è figlia dell’esasperazione dopo tanti scontri. «Occorre lavorare sui due fronti – dice il parroco – uno esterno, coinvolgendo persone adulte, penso ai nonni, che possano garantire una presenza costante. E il secondo interno, dovrebbero essere i giovani stessi a fare massa critica contro i loro coetanei che rendono impossibile frequentare l’oratorio».

Il sindaco Luciano Pizzutto si dice rattristato che si sia arrivati a questo punto: «Mi dispiace molto, ma capisco che se don Stefano ha agito così è perché c’è una grande mancanza di rispetto, ed è davvero preoccupante. Anche perché i ragazzi che creano questi disagi hanno 15/16 anni e questa situazione allontana i più piccoli, che vengono intimoriti. La chiusura è un provvedimento drastico, ma serve l’aiuto di tutti. Io stesso lancio un appello ai nonni perché possano essere presenti a turno, durante il giorno. E anche noi come amministratori potremmo passare più spesso, per cercare di portare un maggior rispetto delle regole».

Il papà di Samuele

L’anno scorso erano stati inaugurati i nuovi spogliatoi a disposizione dei giovani atleti, dell’oratorio e dell’Associazione Sportiva Consolini, realizzati grazie all’iniziativa della famiglia di Samuele Merlo, che se n’è andato a 19 anni appena.

Il padre Davide Merlo è presidente del sodalizio: «Siamo parecchio rattristati da questa decisione. Ho subito scritto a tutti i soci della Consolini, perché dobbiamo aiutare don Stefano, non possiamo assolutamente lasciarlo solo. Ma dobbiamo capire come. Il luogo è bello, facile capire perché attiri i ragazzi, ma è anche un luogo che ha regole che vanno rispettate. Quindi dobbiamo fare il possibile per trovare il modo di tenerlo vivo».

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