L’opposizione e il ridisegno di Cantù: critica sui 50mila euro per il bando

Europan 17 Pagani (centrosinistra): «Due anni fa bocciata la proposta di concorso di idee. Ora questa spesa con procedura d’urgenza invece di coinvolgere la città e i suoi progettisti»

L’idea, quella di proporre un concorso d’idee per ridisegnare il centro cittadino, di fatto, mette d’accordo tutti. Meno le modalità con cui la si sta attuando. Troppo in fretta, senza la necessaria condivisione con la città, con modalità, ancora una volta, d’urgenza. E, il che suona persino strano da parte di un’amministrazione targata Lega, prediligendo professionisti stranieri invece dei canturini.

Perplessità sollevate nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, che ha visto votare la variazione al bilancio proposta dal vicesindaco Giuseppe Molteni relativa ai 50mila euro stanziati per il partecipare al concorso Europan. Il gruppo consiliare Pd-Unire Cantù-Cantù con Noi ha votato contro. Non contro il contenuto, sottolinea Antonio Pagani, «contro la procedura di urgenza adottata e non contro il contenuto della stessa che ci vede assolutamente allineati, ovviamente in una logica di massima partecipazione nella definizione delle linee guida».

L’idea di un concorso di idee da applicare sui cinque ambiti di rigenerazione urbana era stata già proposta dal centrosinistra, proposta bocciata per motivazioni contabili.

Latorraca: «Chiesto l’atto di fede»

Ora si vota e con urgenza, chiedendo, secondo Vincenzo Latorraca, «un atto di fede». Perché, l’altra critica, manca la partecipazione, dato che non vengono fornite «informazioni che riguardino il percorso-processo da attivare per produrre ipotesi di linee guida – sottolinea Pagani - da sottoporre ai partecipanti, e nemmeno indicazioni di come verrebbero poi utilizzati gli esiti della gara. Tutto quello che siamo riusciti a sapere lo abbiamo letto sulla stampa locale».

Qualche perplessità, ha proseguito, deriva anche dall’enfasi data al fatto che si attendano proposte da parte di progettisti europei: «Riteniamo che tale opzione sia in controtendenza rispetto allo slogan identitario e propagandista della Lega Salvini, che tende a privilegiare e favorire il “locale” che, nel nostro caso, si coniuga in: Prima Cantù e i Canturini. Chiediamo quindi che, al contrario, si aprano subito audizioni e occasioni di confronto con professionisti, scuole, associazioni, cittadini e istituzioni per mettere a punto linee guida e obiettivi».

Anche per non correre il rischio di ricalcare esperienze decisamente problematiche come la riqualificazione di piazza Garibaldi e Sant’Ambrogio.

«Evitiamo una piazza bis»

E su questo ultimo aspetto le opposizioni sono unanimi. «Ben venga il concorso d’idee – dice Francesco Pavesi di Lavori in Corso – ma facendo il possibile per evitare il rischio di un cattivo governo dei progetti, come accaduto per piazza Garibaldi, caso nel quale si è votata una proposta per poi stravolgerla. Anche nel vaso della vicenda di Sant’Ambrogio si è lavorato a un contenitore, senza poi avere alcuna idea di cosa farci dentro».

Sulla stessa linea Valeriano Maspero (Fratelli d’Italia): «Siamo assolutamente favorevoli a tutto quello che possa portare benefici alla città, purché però di proceda nella direzione sperata, arrivando fino in fondo. Auspico che i soldi dei cittadini vengano spesi bene, e che la proposta che verrà scelta, che arrivi da Cantù, dall’Europa o dagli Stati Uniti, venga poi applicata, anche se questo rendesse necessario andare contro piccoli interessi di bottega. Se si propone un concorso e si sceglie un progetto se ne devono poi accettare tutte le conseguenze e implicazioni».

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