Nuovo Ponte, il grande passo. «Quattro notti per installarlo»

Cantù Asnago Dalla mezzanotte di oggi il via libera, ferma la linea internazionale dei treni. Il dirigente Tarantola: «L’intervento si suddivide in undici fasi, sarà transitabile entro giugno»

Le notti del grande e spettacolare varo del ponte di Cantù Asnago, al di sopra della ferrovia internazionale Milano-Como-Chiasso, sono arrivate. Si comincerà proprio questa notte, quando il lunedì sarà finito da poco: tra mezzanotte e mezza e la una. E si proseguirà per circa quattro ore. Così anche nelle tre notti successive. Per arrivare, infine, all’alba di venerdì, con il manufatto, ora sul lato di Cermenate, su Cantù. Dove toccherà terra.

Circolazione interrotta

Ogni notte, la circolazione dei treni, da mezzanotte e mezza alle quattro e mezza circa, verrà interrotta. Non passeranno i treni passeggeri, che comunque in quella fascia non sono previsti, né i treni merci. Le operazioni, anche se non di molto, avverranno al di sopra della soglia di attenzione sotto cui si trovano i cavi elettrici della ferrovia. Inutile rischiare: niente corrente. Il ponte pesa come 30 Tir a pieno carico, pari alla bellezza di ben 1.200 tonnellate. E solo il ferro pesa 60mila chili. Nel cantiere dove è al lavoro in questi mesi la valtellinese Quadrio Costruzioni, c’è anche una ditta veneta, la Spic, specializzata nella spinta di manufatti del genere.

Il meccanismo: un pistone che spinge, e provoca uno slittamento di pochi centimetri alla volta. E un pistone che si ritrae per sicurezza. Poi, un’ulteriore sicurezza: una barra che si potrebbe definire di emergenza nel retrobecco, per il contrappeso. Ad aggiungere cautele estreme all’operazione, infatti, vi è il procedere in discesa del varo. Pendenza longitudinale del 3,6%. Pendenza trasversale del 7%. Completamente in curva.

«Il ponte - spiega l’ingegner Bruno Tarantola, dirigente dell’area sviluppo del territorio della Provincia, l’ente proprietario della strada - verrà spinto sopra la pila su cui si arriverà dapprima con l’avambecco, quindi si si procederà per la campata. Due notti per il primo tratto. E le altre due notti per fare l’ultima campata. Tutta l’attenzione del cantiere in questo momento è sul varo del ponte, al di là di piccole lavorazioni e dell’intera sorveglianza sull’area. A terminare, il lavoro successivo del ponte. Quello che si vede è solo una parte del lavoro che c’è stato. Ci sono nuclei in acciaio annegati nella matrice in calcestruzzo che servono a traslare il ponte nel suo alloggiamento definitivo, dei nuclei su cui fa leva il pistone di spinta. Il pistone deve essere reso solidale con il manufatto o non si sarebbe potuta eseguire la spinta. Complessivamente, il varo viene eseguito in undici fasi: l’ultima fase è quella del calaggio del manufatto sulla sede definitiva».

Le tempistiche

Lunedì scorso c’era stato il primo pomeriggio di lavoro, con la prima campata come traguardo. Poi, sino a oggi, la sospensione del varo, per poter passare sopra i cavi, appunto, in tutta sicurezza. Motivo per cui si procede nel cuore della notte. Il ponte è già finito, tranne l’asfaltatura, che verrà eseguita al termine del varo, così come le prove di carico e il collaudo. «L’apertura del ponte potrebbe avvenire verso giugno - dice Tarantola - ma potrebbe essere anche prima».

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