«Ogni tre anni un furto, in totale ne abbiamo subiti 14»

Mariano Comense Il racconto di una famiglia all’incontro organizzato del Controllo del vicinato: «Una vita da incubo per colpa dei ladri»

Ogni tre anni ha subito un tentativo di furto, per un totale di quattordici, trovandosi costretta a sostenere i costi per cambiare i serramenti per quindici volte alla sua casa in via Monsignor Colombo a Mariano. Questo è il racconto di una famiglia emerso durante l’incontro del Controllo del Vicinato promosso, mercoledì, nella frazione di Perticato. Una serata ridotta nei numeri, ma non nella partecipazione, tanto che ognuno dei dieci presenti ha colto la presenza delle forze dell’ordine per portare la propria segnalazione, più che denunce di furti, lamentele per l’abbandono di rifiuti in via Stoppani.

Ad ascoltare i residenti sia i carabinieri che la Polizia locale. Proprio quest’ultima ha raccolto la lamentela del cittadino rispetto la spazzatura, aprendo all’installazione di foto-trappole. Perché le telecamere non solo aiutano ad individuare gli autori del gesto, ma fungono anche da deterrente, come ricordato dal comandante Angelo Bossi. «Installare un sistema di videosorveglianza in casa permette di registrare ciò che avviene all’interno e, nel caso, consegnarlo alle forze dell’ordine - ha detto Bossi, invitando - ad attivare le misure di tutela preventiva che oggi la tecnologia offre anche a prezzi accessibili».

E proprio l’antifurto ha permesso a una famiglia di subire “solo” tentati furti, 14, dal ’77 sino all’anno scorso, in via monsignor Colombo. A raccontarlo la vittima che, preferendo l’anonimato, subito ha preso carta e penna per compilare il modulo della privacy per rimanere iscritta al Controllo del Vicinato, credendo nel suo valore fondante, subito rimarcato da Pino Paravati, il referente su Mariano dell’associazione: «L’unione fa la forza».

Riconosciuto il ruolo del gruppo nel campo della sicurezza dall’intesa firmata col Comune, su spinta de più ampio piano sul tema promosso dalla Prefettura, lo stesso si è dotato di un modulo della privacy da compilare per rimanere o iscriversi alla chat del proprio quartiere. Nulla di più del foglio che si firma per le tessere fedeltà, come spiegato Paravati: «E’ una tutela prima di tutto noi perché, custodito dalla Polizia locale, permette di avere la certezza delle persone con cui ci scambiano le informazioni, ricordando che non possiamo inviare foto o dati sensibili dell’altro. Invieremo il formato pdf del modulo sulle chat, poi lo potrete portare al comando dei vigili: si lavora meglio quando ci si conosce perché, ripeto, uniti siamo meno vulnerabili».

Parole sposate dal sindaco Giovanni Alberti che ha esortato a coltivare i rapporti di buon vicinato: «Non siete ronde, ma osservatori per poi segnalare a chi di competenza». A suo sostegno le parole del tenente Claudia Cangiano, comandante della Tenenza locale dei carabinieri. «Voi siete il nostro occhio sul territorio» ha rimarcato Cangiano che più volte ha raccolto l’invito a incontrare la comunità. «Segnalate sempre al 112 che è per voi una tutela: funziona 24 ore su 24, raccoglie ogni richiesta che sarà sempre evasa. Perché voi siete l’occhio, ma siamo noi a intervenire».

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