Ospedali, visite ai parenti ancora vietate
Per entrare in Rsa ecco i tamponi gratis

Il calo del numero dei ricoveri per Covid non modifica (per ora) le regole - La decisione spetta alla Regione. Via libera ai neo papà e ai parenti degli anziani gravi

Como

Le Rsa con il certificato vaccinale o il tampone negativo hanno già riaperto, gli ospedali invece no.

Tanti lettori segnalano che, nonostante il calo dei contagi e una campagna vaccinale ormai in fase avanzata, non possono ancora fare visita nei reparti ai parenti malati. Impossibile salutare ed aiutare congiunti e affetti nelle camere prima e dopo operazioni e interventi.

L’Asst Lariana spiega che si può comunque chiedere il permesso; i primari possono accordare la visita in determinate e particolari situazioni. L’esempio più classico e sentito sono i compagni delle neo mamme. Ma anche nei casi più delicati, vicini al fine vita, si tende a concedere la possibilità di un saluto. Formalmente però gli ospedali rimangono chiusi, blindati da metà settembre. La decisione, presa dalla Regione, seguiva all’epoca una direttiva nazionale.

Eppure le aree Covid all’interno dei principali presidi ospedalieri sono ormai molto ridotte. Diversi ospedali sono anzi “covid free”, come per esempio il Sant’Antonio Abate di Cantù e le cliniche private accreditate. Al Valduce ci sono una quindicina di casi infetti. Occorre anche ricordare che tutti i sanitari sono obbligati a farsi vaccinare come requisito lavorativo. La copertura tra medici e infermieri negli ospedali è quasi totale, i nuovi positivi riscontrati negli ultimi due mesi dentro ai nosocomi sono poche decine e peraltro l’esito dei tamponi alle volte è incerto.

«Diciamo che in generale le norme viaggiano meno lentamente della realtà – commenta il direttore sanitario del Valduce Riccardo Bertoletti –. Noi comunque su richiesta abbiamo sempre dato il permesso ai parenti. Per esempio ai giovani papà, per stare accanto alle neomamme. Ma anche per assistere gli anziani costretti alle cure palliative. Però ad oggi non è possibile ancora del tutto aprire le porte dell’ospedale. Spetta alla Regione e al governo dettare delle linea guida. Occorre dire che solo ad inizio maggio l’andamento della pandemia non era ancora troppo confortante, adesso invece anche grazie alle vaccinazioni possiamo guardare in maniera più speranzosa ai prossimi mesi».

Dunque si attende a breve una nuova e più libera modalità d’accesso negli ospedali. Come accade già del resto nelle Rsa. Con il certificato vaccinale, una volta completato l’intero ciclo o dopo quindici giorni dalla prima somministrazione, si può fare visita agli anziani prenotando l’appuntamento. In alternativa si può presentare l’esito negativo di un tampne anche rapido fatto entro 48 ore.

A questo proposto ieri è stata annunciata una novità: «È possibile effettuare il test a carico del servizio sanitario regionale – spiega l’Ats Insubria in una nota – presso il punto tamponi dell’Asst Lariana in via Napoleona, da lunedì a sabato dalle 11 alle 13. L’accesso è consentito esibendo il modulo attestante l’avvenuta prenotazione della visita presso una Rsa». Si può scaricare il modulo dall’homepage del sito ats-insubria.it, ma di fatto è una semplice autodichiarazione. Dopo le proprie generalità e il codice fiscale bisogna dichiarare di aver preso appuntamento per una visita in una Rsa. Ats Insubria fa sapere che sta per attivare i tamponi gratis anche direttamente presso le Rsa che hanno fatto richiesta.

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