Ponte di via Matteotti, Alberti: «Il 2026 sarà l’anno dei lavori»

Mariano I fondi per demolire e ricostruire la struttura erano stati erogati cinque anni fa

Mariano Comense

Cinque anni dopo l’annuncio dei fondi destinati al cantiere, sembrano finalmente sciogliersi i nodi che frenavano la messa in sicurezza del ponte che scavalca il Terrò in via Matteotti, alle porte del centro di Mariano.

Infrastruttura tutelata dall’agenzia regionale che si occupa degli interventi sui fiumi (l’Aipo), a questa si è dovuto rivolgere il Comune perché vagliasse il progetto redatto per abbattere e ricostruire un’opera che mostra ormai i segni del tempo.

«Una volta ottenuti i pareri definitivi partiremo con la gara e credo di poter dire che i lavori cominceranno l’anno prossimo» assicura il sindaco Giovanni Alberti.

Per capire il presente è necessario partire dalla genesi dell’intervento resosi necessario dopo che un’indagine (commissionata dallo stesso Comune di Mariano) condotta sul ponte ne aveva certificato una salute ormai compromessa sessant’anni dopo la sua costruzione.

Perché la struttura «versa attualmente in uno stato di dissesto» aveva messo nero su bianco l’ingegnere Daniele Battaglia cinque anni fa a termine di una serie di verifiche condotte su dodici strutture locali.

Allora si era imposto un limite al peso dei mezzi che potevano transitare dal ponte, mentre oggi apre la strada al suo rifacimento.

Alla relazione sopra citata erano poi seguite le indagini condotte dal geologo Stefano Sesana sul terreno circostante, ma anche una serie di sopralluoghi per prendere visione delle condizioni dell’infrastruttura, valutare le anse del torrente, il loro impatto sulle sponde, il materiale che le compone e, ancora, il punto luce e la portata, come spiegato dall’ingegnere Paolo Consonni.

Questi gli elementi sintetizzati nello studio di fattibilità tecnico ed economico per motivare l’abbattimento e costruzione del ponte nello stesso punto dove oggi sorge in via Matteotti per un costo raddoppiato a 625mila euro.

A sostenere la spesa è Regione Lombardia, ente coinvolto nella progettazione non solo perché ne finanzia la spesa, ma anche perché ai suoi uffici si è dovuto rivolgere il Comune per chiedere un parere sul progetto redatto coinvolgendo l’agenzia regionale che si occupa degli interventi di messa in sicurezza di ponti e fiumi, l’Aipo.

«Il progetto era stato mandato all’Aipo – conferma il sindaco – che ha dato i propri pareri: ora rivedremo il piano d’intervento, lo rimanderemo all’agenzia e, poi, non appena avremo i pareri definitivi, bandiremo la gara per affidare i lavori».

I tempi non si preannunciano lunghi. «La Regione ha spostato al 2028 il termine della fine dei lavori (per non perdere i contributi, Ndr) ma credo che questi cominceranno già l’anno prossimo» assicura Alberti.

Ricostruito il ponte, la spesa coprirà anche il completamento del marciapiede esistente e, naturalmente, terminato l’intervento, il rifacimento dell’asfalto lungo la strada.

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