Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 07 Novembre 2025
Puzza tra Cantù e Carimate. Risposte solo fra quattro mesi
Il caso “Molestie olfattive”, sotto accusa un’azienda situata al confine
Cantù
Tecnicamente, sarebbero “molestie olfattive”. Il timore dell’opposizione di Cantù Civica, che si tratti di inquinamento pericoloso per la salute delle persone.
Una risposta a questi dubbi si avrà nel marzo 2026, quando il tavolo di confronto creato nel 2021 per indagare il disturbo segnalato dai residenti tra la canturina via Giovanni da Cermenate e Montesolaro, valuterà gli effetti delle misure preventive intraprese dell’azienda sospettata di essere la responsabile delle emissioni.
Ma intanto il sindaco di Cantù Alice Galbiati accusa la capogruppo d’opposizione Cecilia Volontè di «cavalcare paure, malumori e malesseri dei cittadini: è una cosa ignobile».
La querelle parte da lontano, quando Galbiati, nel 2018, era assessore all’Ambiente. Ora è tornata in consiglio comunale a Cantù: una seduta a dir poco tempestosa, non a caso interrotta a causa delle rumorose rimostranze di una persona del pubblico.
Nella zona compresa tra via Giovanni da Cermenate, via Novara, Rencati e Stoppani e nella confinante Montesolaro, i residenti segnalano un odore persistente e fastidioso.
Il Comune di Cantù e quello di Carimate, tra maggio e agosto 2021, avevano predisposto un monitoraggio durato alcuni mesi. Prima ancora, a gennaio, era stato istituito un tavolo di confronto, come prevede la normativa regionale, al quale siedono i due Comuni, la società che gestisce l’impianto che si presume possa essere l’origine delle molestie olfattive, la Provincia, Ats Insubria e Arpa.
Volontè ha presentato un’interpellanza urgente, chiedendo quali azioni l’amministrazione intenda introdurre per «tutelare la salute pubblica e se siano state intimate al soggetto coinvolto da verifiche delle soluzioni tecniche per abbattere le emissioni inquinanti. È importante, si tratta della salute delle persone. Inoltre segnalano che si tratta di esposizione a idrocarburi. Non è accettabile che un procedimento partito nel 2021 non sia ancora concluso».
Il sindaco ha spiegato che il tavolo di confronto è in fase di indagine: «La società ha assunto l’impegno di un sistema di captazione ulteriore delle emissioni potenzialmente fonte di molestia e di trattamento delle medesime prima del coinvolgimento in atmosfera, in aggiunta a quanto già autorizzato con Autorizzazione Unica Ambientale della provincia».
Nel marzo 2026 è fissata una ulteriore seduta per valutare l’efficacia di questa misura.
Galbiati ha sottolineato che il Comune non intima «non è un tribunale, ma applica la legge e segue procedura». E ha osservato che nell’interrogazione «si parla di inquinamento, addirittura affermando che nei verbali ne sia stata rilevata la sussistenza. Sarebbe interessante sapere come siate in possesso di verbali di un procedimento pendente».
Volonté ha replicato di conoscere bene il confine tra molestia olfattiva e inquinamento, che pure è sottile «ma lei non ha risposto. Le persone sono esposte a molestie olfattive da sette anni e da quello che ha detto dovranno attendere fino a marzo 2026 per sapere se quello che annusano è pericoloso o meno per la loro salute».
© RIPRODUZIONE RISERVATA