Raid contro l’associazione no profit. Bruciate 320mila api con la benzina

Cantù Il portavoce della onlus: «Un orrore proprio nella Giornata mondiale della terra». «Improbabile un atto di vandalismo, era qualcuno attrezzato». Il presidente: «Sbalorditi»

Qualcosa come 320mila api uccise, da una mano per ora anonima e dolosa: probabilmente la stessa che ha lasciato messaggi insultanti nei giorni precedenti. Api, cosparse di benzina, e poi bruciate vive, ritrovate morte, peraltro, nella Giornata mondiale della Terra. La onlus “Un sorriso per...”, che da poche settimane gestiva soprattutto a scopo didattico le arnie - recente la visita di una scolaresca - ha denunciato tutto ai Carabinieri di Cantù. Per il momento, l’attività a Mirabello, frazione cittadina, dove dietro viale Lombardia un angolo di verde era stato dedicato alle api, è sospesa.

A riferire quanto accaduto è Cristian Bonanno. «Mi faccio portavoce per l’associazione no-profit “Un Sorriso Per...” di Bregnano, cui appartengo, che si occupa tra le altre cose di allevamento di api. Di recente abbiamo aperto una regolare postazione, nel bosco dietro il Centro Commerciale Mirabello di Cantù, all’interno del Parco regionale Groane. Abbiamo da subito portato sei arnie, in tutto, circa 320mila api sane e vivaci. Le regine hanno incrementato la covata e le api iniziato ad accumulare le prime scorte di stagione».

«Messaggi di insulti»

«Dopo la prima settimana di permanenza, ci siamo resi conto che qualcuno accedeva in modo non autorizzato alle arnie, lasciando anche messaggi scritti con insulti all’interno e all’esterno degli alveari - aggiunge - Un po’ preoccupante, avevamo lasciato un numero di cellulare per essere contattati e chiarire qualsiasi equivoco. Ma nulla poteva presagire quello che da lì a breve sarebbe successo. Durante la mia ultima visita in apiario per la posa dei melari, il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, ho trovato tutte le famiglie sterminate. Le api sono state uccise versando benzina all’interno delle arnie dal foro del coprifavo per il nutritore. L’orrore che mi si è parato d’avanti è indescrivibile».

I rilievi dei carabinieri

«Difficile descrivere i sentimenti che un apicoltore in erba come me può provare - aggiunge - Nel vedere migliaia di api morte e altre agonizzanti. Ho ancora l’odore nel carburante nel naso e nella mia memoria le api ammassate a protezione l’una dell’altra e altre in cerca di una via di fuga. Ma come può un essere umano fare una cosa del genere. Ho allertato immediatamente i Carabinieri», intervenuti per i rilievi.

La tesi: «Improbabile poter pensare ad un atto di vandalismo ad opera di qualche teppista. La modalità dell’esecuzione suggerisce un accesso agli apiari da parte di una persona attrezzata con protezioni adeguate. Al tempo stesso, impensabile poter accettare che una persona che alleva a sua volta api possa concepire ed attuare un azione così terribile e spregevole nei loro confronti. Le api sono un patrimonio per l’umanità e chi le alleva impara anche ad amarle. Un’inutile morte di centinaia di migliaia di api».

Stigmatizza l’accaduto anche il presidente di “Un sorriso per...”, Mauro Pagani. «Siamo rimasti sbalorditi, vedere una cattiveria simile verso degli esseri che in realtà per noi fanno qualcosa di straordinario è veramente inconcepibile - dice - Quello che ci piacerebbe è che il responsabile venga trovato».

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