Scout canturini colpiti dal tifone in Corea: il rientro in Italia sarà domani

Cantù I giovani Isabella Monti e Federico Malizia al raduno mondiale stanno bene, oggi partono da Seul

Temperature con picchi oltre i 35 gradi, una percentuale di umidità altissima e un tifone che ha costretto gli organizzatori, a manifestazione in corso, a ripiegare di fretta e furia su un’altra location.

La venticinquesima edizione dello Jamboree, raduno mondiale degli scout, è stata davvero tormentata. In programma dall’1 al 12 agosto in Corea del Sud, nel campo di Saemangeum nella contea di Buan, ha visto la partecipazione di oltre 50mila giovani tra cui due scout Esploratori della sezione Cngei di Cantù: la quindicenne di Bregnano Isabella Monti e il sedicenne di Cermenate Federico Malizia.

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Oggi, sabato 12 agosto, saliranno su un volo che atterrerà a Malpensa nella mattinata di domani, domenica 13 agosto. Stanno bene. Hanno vissuto 12 giorni unici nonostante le avversità. Tifone e caldo non hanno scalfito il sogno di conoscere gli scout di tutto il mondo. Non li ha toccati nemmeno il trasferimento in pullman fino a Seul, durato ore, dove il raduno è proseguito in un campus universitario con attività organizzate da ogni singolo contingente. Nell’attesa di raccogliere direttamente la loro voce abbiamo parlato con Cosetta Lando, Alessia Leone e Jacopo Nerozzi rispettivamente mamma di Isabella, madre di Federico e Capo Reparto e Responsabile Educativo della sezione Scout Cantù.

Cosetta: «Ho sentito mia figlia ieri mattina (venerdì 11 agosto). Era con tutti gli altri scout nello stadio di Seul per la chiusura dello Jamboree. Il tifone? Non mi ha detto più nulla». Paura passata: la quindicenne era solo impegnata a divertirsi.

«I voli sono confermati – spiega Cosetta – La rivedrò domenica mattina». Anche mamma Alessia conferma che Federico tornerà a casa domenica. Lui non ha mai scritto di essere preoccupato per il caldo o per la tempesta tropicale Khanun, era troppo impegnato a conoscere il modo di fare scoutismo dei coetanei di tutto il mondo.

Anche Jacopo è stato in costante contatto con i due ragazzi. «Non c’è mai stato alcun pericolo, non appena è arrivata la notizia dell’arrivo del tifone, sono stati tutti trasferiti in via precauzionale a Seul».

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