Shaboo, arrivano le condanne: quattro anni ai due spacciatori

Cantù La sentenza al termine del rito “abbreviato” nei confronti degli arrestati dalla Polizia. L’accusa aveva chiesto pene più severe. Gli agenti sulle tracce dei sospettati da alcuni giorni

È arrivata ieri mattina in tribunale a Como la condanna per i due uomini arrestati per spaccio di shaboo, la pericolosa droga sintetica ritenuta essere dieci volte più potente della cocaina.

In aula, dopo l’arresto che risaliva a venerdì della scorsa settimana ad opera dei poliziotti del Commissariato di Milano Lambrate, erano finiti un cittadino delle Filippine, dove questa droga è molto diffusa, Gypsy Coloma (34 anni, senza fissa dimora) e un cinese con domicilio nella “Città del mobile”, Junjie Xu di 31 anni.

Il giudice Maria Elisabetta De Benedetto, che sabato scorso ne aveva disposto la custodia cautelare in carcere nel corso del processo con rito “direttissimo” in attesa di giudicarli poi con l’Abbreviato, ieri mattina ha deciso di accogliere le richieste della pubblica accusa (che aveva invocato addirittura 5 anni e 6 anni di pena) condannando i due imputati, nonostante lo sconto per il rito, alla pena di 4 anni e testa. Sentenza che è stata letta poco dopo mezzogiorno.

All’esterno di un bar

I due erano stati fermati venerdì scorso nel corso di un controllo effettuato dagli agenti del Commissariato di Lambrate che evidentemente – essendo il blitz avvenuto a Cantù – li stavano tenendo d’occhio. Pare tra l’altro che già nei giorni precedenti la polizia avesse fatto dei sopralluoghi in Brianza.

Il primo controllo era avvenuto all’esterno di un bar, dove i due sospettati erano stati controllati e perquisiti. Ad essere passata al setaccio era stata anche l’auto usata da uno dei due sospettati. Le verifiche si erano infine spostate nell’appartamento abitato dal cinese.

E le perquisizioni non si erano concluse con un nulla di fatto: in totale infatti, nelle mani degli agenti di polizia erano rimasti poco meno di 25 grammi di shaboo suddivisi in tre contenitori diversi.

Nel primo involucro di plastica (termosaldato) erano stati trovati poco meno di 17 grammi della citata droga sintetica, nel secondo 2,7 grammi (questi due trovati nelle disponibilità del cittadino filippino) mentre l’ultimo, di 5,3 grammi, era stato trovato nel borsello dell’uomo cinese assieme a 1090 euro in contanti.

Soldi che l’arrestato aveva detto al giudice, nel corso della prima udienza di convalida di sabato scorso, di aver ricevuto dalla propria famiglia. Secondo gli inquirenti, invece, quel denaro era la prova dell’attività di spaccio della pericolosa sostanza stupefacente. Entrambi avevano anche detto di essere assuntori di questa sostanza stupefacente e che lo shaboo rinvenuto e sequestrato era in realtà per uso personale.

Origini asiatiche

La vicenda si è infine conclusa ieri nel Palazzo di Giustizia di Como, con la condanna per entrambi gli arrestati alla pena di 4 anni. Lo shaboo, lo ricordiamo, è una droga potentissima molto usata dalle comunità asiatiche. E’ considerato molto più potente della cocaina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA