Via per Alzate a Fecchio riapre venerdì alle auto. «Promessa mantenuta»

Cantù Il lavori dell’amministrazione provinciale alla voragine sulla Sp 38 ultimati in meno di due mesi. Manca solo l’asfalto definitivo, poi basta deviazioni

Cantù

Tempo pochi giorni ancora e Cantù – Fecchio, per essere più precisi – e Alzate Brianza non saranno più separate dal cantiere che, dall’alluvione dello scorso 22 settembre, interrompe la provinciale Sp 38 che corre una curva dopo l’altra in mezzo ai boschi. In senso più ampio, Canturino ed Erbese torneranno a essere collegati in maniera diretta.

Tempi rispettati

La Provincia di Como aveva promesso di ripristinare la strada il prima possibile, due mesi, e i tempi sono stati rispettati, come conferma il presidente Fiorenzo Bongiasca: «Abbiamo mantenuto la promessa fatta, venerdì la strada verrà riaperta».

Una città assediata dall’acqua, strade trasformate in fiumi di fango, anziani salvati dalle loro abitazioni diventate un pericolo e persino 13 persone sfollate. Ma il danno più grave causato dal maltempo eccezionale che aveva messo in ginocchio Cantù e la Brianza era stato il cratere che si era aperto lungo la Sp38, nel tratto tra Cantù e Alzate Brianza. Una voragine profonda dieci e larga cinque, che si era aperta dove l’asfalto è letteralmente collassato, solo per un caso benevolo mentre nessuna auto stava transitando.

Oggi al posto del vuoto è tornata la strada, manca solo l’asfaltatura definitiva. E venerdì attorno a mezzogiorno verrà riaperta al traffico, ponendo fine così alle lunghe deviazioni su Brenna che richiedono agli automobilisti, a seconda della destinazione, di mettere in conto tra i sette e i nove chilometri in più. Anche il trasporto pubblico potrà ripristinare i consueti tragitti per le corse. Per ora le transenne avvertono ancora dell’interruzione di quella che sul territorio canturino è via Per Alzate alla rotatoria di via Mentana e davanti alla trattoria Riposo, l’ultima frontiera del cantiere. Cantiere che è stato osservato speciale da parte degli abitanti della zona. In tanti, in queste settimane a traffico molto limitato, si sono concessi una passeggiata fino al punto dove la strada è stata inghiottita. Per curiosità all’inizio, dato che si trattava di immagini davvero impressionanti. E per osservare come procedevano i lavori poi.

Intervento da 614mila euro

Qualcuno, probabilmente, al netto dell’evidente disagio alla circolazione, sentirà persino un po’ la mancanza di una via per Alzate oggi tranquilla e silenziosa non attraversata da migliaia di veicoli ogni giorno, che nelle ore di punta creano lunghe fine che s’arrampicano fino all’incrocio delle Quattro Strade. A cedere, in gergo tecnico, è stato il tombotto di attraversamento del torrente Terrò, ovvero un ponte che permette al corso d’acqua di proseguire sotto al piano stradale. Un danno costato alle casse della Provincia 614mila e 723 euro, al quale s’è posto rimedio con procedure di massima urgenza. A occuparsi dell’intervento la Gini Giuseppe Spa di Grandate.

Gli operai hanno lavorato a ritmo serrato, con l’obiettivo di terminare la strada nell’arco di due mesi. Si era ipotizzata una riapertura tra la fine di novembre e i primi di dicembre, quindi ci si concede persino un po’ d’anticipo, nonostante gli ultimi giorni connotati da pioggia e maltempo. Un mese fa erano già stati completati gli scavi e le demolizioni, raggiungendo il piano di posa e il 20 ottobre erano stati installati i cunicoli prefabbricati.

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