Violato il Daspo urbano. Denunciato uno dei giovanissimi della baby gang canturina

Il caso Il suo nome era comparso nelle carte dell’indagine tra la città e Como. Con lui al centro commerciale c’era un amico su cui pendeva il “foglio di via”

Il suo nome era già comparso, anche se marginalmente, nelle carte dell’indagine sulla baby gang che un anno fa aveva imperversato tra la città di Como e quella di Cantù. Diverse erano state le azioni di violenza compiute da un gruppo variegato di minori nei confronti di coetanei picchiati o rapinati.

Tra i molti blitz della banda che erano stati contestati dai carabinieri che indagarono su quanto stava avvenendo, c’era anche un pestaggio avvenuto il 2 luglio nei pressi dei portici Plinio del capoluogo. Nel branco, secondo gli inquirenti, c’era quel giorno anche un ragazzino minore di origine straniera ma nato nel Milanese e residente a Cantù, che oggi ha nel frattempo compiuto i 18 anni.

Lo stop di un anno da settembre

Quel giovane, che non era stato arrestato e che non aveva subito alcune misura di custodia cautelare, era tuttavia stato colpito, nel mese di settembre sempre del 2022, da quello che viene definito “Daspo urbano” ma che in realtà si chiamerebbe Dacur, ovvero il divieto d’accesso alle aree urbane. Uno stop quantificato in un anno di tempo, in cui il diciottenne non avrebbe dovuto avvicinarsi, accedere o anche solo stazionare in prossimità di tutti i locali di intrattenimento e somministrazione di alimenti e bevande situati nel territorio comunale di Cantù. Luoghi dove, soprattutto nei fine settimana, si raduna una ampia schiera di ragazzini e giovanissimi.

I carabinieri del Radiomobile della compagnia di Cantù, tuttavia, nelle scorse ore hanno sorpreso il diciottenne all’interno del centro commerciale di corso Europa, area compresa tra quelle in cui non avrebbe dovuto trovarsi. Per questo motivo, il ragazzo oggi maggiorenne è stato denunciato a piede libero alla procura di Como per il mancato rispetto del “Daspo urbano”. L’intervento è avvenuto nell’ambito di una serie di controlli portati avanti dai militari dell’Arma proprio nelle aree occupate dai centri commerciali ed in prossimità degli stessi.

Con il diciottenne di Cantù, tra l’altro, c’era un secondo ragazzo di 20 anni, originario del Togo e in arrivo dalla provincia di Lecco. Anche lui è stato denunciato al pari dell’amico, perché sul suo capo non pendeva il “Daspo urbano” ma il foglio di via obbligatorio dal Comune di Cantù valido per una durata di tre anni.

Il precedente

Una curiosità in chiusura: il ventenne di origine africana era già finito sulle pagine di cronaca della città di Cantù per un episodio insolito che risale al mese di gennaio di quest’anno. Il giovane aveva infatti raccontato di essere rimasto bloccato all’interno di una attività commerciale della città dopo che si era recato in bagno in prossimità dell’orario di chiusura.

A quel punto, spaventato, aveva cercato di aprire le porte facendo scattare l’antifurto che aveva saturato i locali di fumo. Per aprirsi un varco e non rimanere intossicato aveva quindi utilizzato un estintore abbattendo la vetrina. Era poi stato soccorso dal 118 e dagli stessi carabinieri che ora l’hanno denunciato.

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