Voragine sulla Sp38, partiti i lavori

Cantù Per completare il ripristino ci vorranno due mesi

Cantù

Primo giorno di scavi, ieri, sulla strada provinciale 38 tra Cantù e Alzate, dove, al confine tra i due Comuni, laddove nella sera del 22 settembre, si era aperta una voragine larga cinque metri e profonda dieci: un crollo causato, al di sotto della strada, dalla rottura del tombotto in cui si infila il torrente Terrò.

Un crollo impressionante che però non aveva causato feriti o, peggio, morti.

Gli operai incaricati dalla Provincia - l’azienda Gini di Grandate - dopo aver preparato il cantiere nei primi due giorni, già ieri mattina, a colpi di benna, hanno aggredito con la ruspa l’asfalto superstite nelle vicinanze del crollo, per rimuovere il manto di catrame e iniziare a ricostruire la futura strada.

La Provincia prevede di effettuare i lavori in due mesi. Oggi, con l’interruzione sul lato di Cantù di un paio di chilometri (ovvero dal punto del crollo sino all’incrocio fra via per Alzate e via Mentana) i veicoli deviano per Brenna, su un percorso alternativo tra i sette chilometri e mezzo (tanta è la distanza per raggiungere l’incrocio con via Mentana per chi da Alzate procede verso Cantù) e i nove chilometri (se si intende arrivare alla trattoria Riposo di via per Alzate, aperta come tutti gli altri bar e ristoranti, che ora costeggiano un lungo vicolo cieco).

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