A Brunate gli ex candidati sindaco contro Rapinese: «Macché fusione con Como, qui mancano le strade»

Il dibattito Intervengono per contestare la proposta del primo cittadino di Como: «Arrivare fin qui è un’impresa per i turisti in auto»

Un dibattito che, evidentemente, affascina e divide, quello sul futuro amministrativo di Brunate, rimasto senza sindaco per via di una crisi politica e finito nel mirino - per così dire - della voglia espansionistica del comune capoluogo.

Tuttavia, da parte di due voci “storiche” del paese arriva un “no” deciso alla proposta di unirsi con Como, idea lanciata dal sindaco Alessandro Rapinese che vede una vicinanza e un’opportunità nell’inglobare Brunate con la sua funicolare e con la sua vocazione turistica nella città.

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Botta e risposta

Gianni Guazzetti e Marco Pedraglio , entrambi ex candidati a sindaco del “Balcone delle Alpi”, entrambi ex consiglieri comunali (Guazzetti è decaduto con le dimissioni dell’ex sindaco Saverio Saffioti arrivate ad inizio agosto) ed entrambi molto attivi in paese, dicono “no” a Rapinese e riportano all’attenzione sui problemi da risolvere e situazioni incompiute che si protraggono da decenni.

«Rapinese ha manifestato l’intenzione di presentare una lista per le prossime elezioni comunali di Brunate – dice Pedraglio – Chi ci sarebbe? Non vorrei che tra loro ci fossero ancora i “discepoli” e/o i discendenti di coloro che hanno governato fino a oggi e per almeno cinquant’anni. Costoro, infatti, sono quelli dei “divieti”, delle “chiusure” e della “svendita” della Funicolare, dell’Hotel Milano... Sono quelli che ci hanno portato al commissariamento del paese».

Secondo Pedraglio in 50 anni Brunate è restata uguale a se stessa e prima di pensare ad una fusione il sindaco di Como dovrebbe riflettere sui collegamenti stradali che interessano una zona che sì, è ad alta vocazione turistica, ma che da decenni ha strade impercorribili.

«La strada che da Como porta a Brunate è piuttosto ridotta, non ci possono salire nemmeno i pullman degli eventuali turisti – osserva Pedraglio - sono molti i problemi viabilistici di Brunate, ma il più emblematico è tuttora quello della strada provinciale Tavernerio-Brunate, con annessa circonvallazione di Civiglio (Comune di Como), che è rimasta incompiuta, definitivamente sbarrata proprio nel punto dove avrebbe dovuto esserci il raccordo. Lì al posto della strada, a soli 200 metri da quello che sarebbe stato il raccordo, sono state costruite una serie di villette a schiera».

Il caso Civiglio

La strada che attraversa Civiglio, lo sanno tutti, è molto stretta, due auto insieme non passano, quando la strada che sale da Como viene chiusa occorre una sorveglianza su quella che attraversa Civiglio e comunque non è un’arteria che possa fungere da reale collegamento tra centri abitati. «Quella strada è una vera vergogna ed è in territorio della città, è una strada provinciale, dovrebbe avere almeno 2 corsie, oltre che dai residenti di Civiglio è molto trafficata anche dagli abitanti di Brunate e dagli artigiani e dai turisti, ma è ancora quella dei carri trascinati dagli animali. Inoltre è pericolosa, non ci si può costruire neppure un marciapiede».

Strade e servizi, tra cui Poste e farmacie, Brunate e Civiglio avrebbero bisogno davvero di una rivoluzione. «Prima di parlare di liste, di collaborazioni, d’annessione di Brunate a Como, ci faccia vedere, con i fatti, cos’è capace di fare per risolvere l’annoso problema viabilistico, la parte più urgente si trova proprio dentro casa sua», conclude Pedraglio rivolgendosi al sindaco Rapinese.

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