Blevio, torna l’incubo frane. E la Lariana chiude ancora

Il caso Ancora un fiume di fango e detriti tra Capovico e Sopravilla. La Provinciale dovrebbe riaprire oggi. I cittadini: «Siamo senza parole»

La pioggia che nella nottata tra mercoledì e giovedì si è abbattuta sulla riva lacustre con lampi che illuminavano la riva a giorno, ha causato per l’ennesima volta marcati disagi (e, per fortuna, solo quelli) alle migliaia di pendolari che nella prima mattinata di ieri, in coda per raggiungere Como, hanno dovuto fare retromarcia poiché la Lariana era bloccata per smottamenti all’altezza delle gallerie che collegano Blevio e la riva a Como. Tra Capovico e Sopravilla, come l’anno scorso.

L’ennesimo disagio che ha colpito tutti, come testimonia il sindaco Alberto Trabucchi. «Abbiamo bisogno di ingenti fondi per intervenire e mettere in sicurezza il paese, ma il problema non è questo: il denaro per intervenire, infatti, dal Pnrr; ciò che purtroppo manca è la tempestività delle operazioni: a nulla serve avere i soldi se poi si blocca tutto a livello di interventi».

«Servono interventi»

Chiusa, così pareva in un primo tempo, fino alla serata di ieri, la strada è invece stata interdetta al traffico, queste le notizie del pomeriggio sempre di ieri, fino almeno alle 12 di oggi per agevolare i lavori di sistemazione. Per gli automobilisti il risultato, ancora una volta, si è tradotto in una indesiderata “gita” di alcune decine di chilometri in più per raggiungere la riva passando dal muro di Sormano. Qualcuno è riuscito ad evitare il disagio, come Angela Zappa. «Ieri non mi sono dovuta spostare - dice la signora - ma mia figlia ha invece rinviato un appuntamento. Il problema sarà invece per venerdì (oggi per chi legge) poiché in serata avrò a mia volta una trasferta fuori Como. Certo, si rimane davvero senza parole di fronte a disagi che, nel tempo, si ripetono sempre uguali e sempre con impressionante regolarità».

Mentre sui social le discussioni impazzavano, i pendolari costretti a fare il classico giro dell’oca l’hanno presa con meno filosofia. «Pur trovandoci ad una manciata di chilometri da Como - dice Maria De Giorgi, residente a Blevio - per l’ennesima volta siamo in una situazione che definire disdicevole è poco. D’accordo le ondate di maltempo, ma se pensiamo che è appena iniziato settembre e i mesi davvero ostici devono ancora arrivare... Forse, la soluzione potrebbe consistere, almeno in parte, in una ampia e sistematica operazione di monitoraggio dell’ambiente montano, che certo non azzererebbe i rischi ma, almeno, li limiterebbe fortemente». Davide Scarano, di Nesso, puntualizza. «Il maltempo è ormai una costante delle nostre zone, in particolare in questi ultimi anni in cui il clima pare davvero essere cambiato in peggio. Bisogna, in casi come questo, armarsi di pazienza, ma non basta: chi ha un impegno urgente, una visita medica, un lavoro davvero rischia di vedere andare tutto in fumo ed allora si può comprendere la rabbia di molti, anche se trascendere mai è buona cosa. Da parte mia avrei dovuto portare il figlio alla scuola calcio, evento certo non di primaria importanza; recupereremo la lezione».

Tra rabbia e amarezza

Gabriele Tagliabue di Torno, si è invece recato a Blevio per lavoro «e fortunatamente nella giornata di ieri non dovevo scendere a Como. Per semplice curiosità, mi sono spinto un chilometro più avanti rispetto al luogo in cui mi trovavo e, alla farmacia di Blevio, ho visto che la strada era stata interdetta con le classiche transenne ed i cartelli di rito. Nessuno era in giro in quel momento, segno che se da un lato i controlli sono stati efficaci dall’altro la gente ha compreso la difficoltà del momento e non si mossa inutilmente o, se lo ha fatto, è rientrata poi alla propria abitazione».

Nella giornata di oggi (la strada, come detto, dovrebbe riaprire alle 12.30) la Lariana tornerà a essere la trafficata arteria di sempre. Nella speranza che non sia necessaria una chiusura più lunga.

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