L’autista che ha salvato i suoi passeggeri dalle fiamme a Genova sta bene: è tornato al lavoro

Cernobbio Carmelo Todaro di nuovo alla guida di un bus, dopo l’incendio del mezzo che conduceva sulla A12. Prima di allontanarsi, fece scendere tutti i passeggeri salvandoli. «Ma capita spesso di ripensare alle fiamme»

Il ricordo dell’incendio è ancora vivo, mentre la paura di tornare alla guida si è dissolta non appena ha varcato le porte di un pullman.

Carmelo Todaro, 56 anni, l’autista eroe dell’Autostrada A12 si è rimesso al volante. Sono passati poco più di due mesi dal drammatico incidente quando domenica 9 luglio 47 passeggeri, la maggior parte comaschi, rimasero intossicati in un bus gran turismo in fiamme sotto una galleria tra Recco e Nervi in direzione Genova. Todaro abbandonò l’autobus per ultimo, dopo aver fatto scendere tutti e soccorso un coppia in difficoltà nel tragitto verso l’uscita. Un gesto di puro altruismo che lo costrinse a un trattamento in camera iperbarica e a 6 giorni di ricovero in ospedale.

In splendida forma

Lo abbiamo incontrato ieri alla Salvaterra di Cadorago, impresa di noleggio autobus dove lavora. Ci ha accolti in splendida forma col sorriso. «Il primo viaggio l’ho fatto il 13 agosto, siamo andati a Campobasso in Molise, ma è in questo periodo che ho ricominciato a pieno ritmo». I colleghi e il datore di lavoro, Giuliano Salvaterra, lo ascoltano con attenzione. «Sto bene. Il medico mi ha prescritto alcune cure, come l’aerosol, e per i problemi di cuore (gli era stato diagnosticato nell’immediato uno scompenso cardiaco) ho fatto un’altra coronarografia. Va tutto bene, proseguo solo gli incontri con lo psicologo. Li ho dovuti fare sa per il trauma psicologico. All’inizio non volevo, ma devo dire che aiutano». Todaro non ha mai sofferto di trauma post incidente, ma quando guida ripensa alle fiamme.

«Domenica (riferito allo scorso 10 settembre), a due mesi e un giorno esatti dall’incendio, sono ripassato in pullman sotto la galleria: stesso viaggio del 9 luglio alle Cinque Terre. Vedere l’arcata annerita mi ha fatto un certo effetto. I passeggeri si sono messi a scattare fotografie e mi hanno battuto le mani ricordando quel giorno, tra loro c’erano anche cinque persone presenti il 9 luglio». Giuliano Salvaterra lo interrompe. «Quello che dice Carmelo è vero: dopo l’incidente tutti lo cercano. Sa quanti lo fermano, lo riconoscono, lo chiamano eroe». Carmelo sorride timidamente: «Mi è arrivata anche una lettera del sindaco di Cernobbio: mi vuole incontrare con tutta la giunta. Sto aspettando la telefonata della segretaria per fissare l’appuntamento».

Perizia sul pullman

Todaro non è certo nuovo a riconoscimento dalle Istituzioni. Giovanni Toti, presidente della Liguria, gli ha fatto visita in ospedale donandogli la bandiera della Regione e a fine anno potrebbe arrivare un plauso ufficiale anche da Roma. Per fine mese invece ci sarà un appuntamento chiave per chiarire l’intera vicenda: la perizia sul pullman. «È sotto sequestro in un deposito di Serravalle – spiega Giuliano Salvaterra – Verrà smontato e analizzato da almeno tre periti: quello del tribunale, il nostro e dell’impresa produttrice. Noi siamo parte lesa, così come Carmelo e i viaggiatori. La cura e la manutenzione del mezzo nuovo, stiamo ancora pagando il mutuo, erano in perfetta regola».

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