Cernobbio, la parrocchia verso una “rivoluzione”

Il caso Venerdì sera l’assemblea in oratorio. Tra le proposte quella che riguarda la chiesa di Stimianico, che diventerebbe casa del commiato

Cernobbio

Attesa, curiosità e almeno due distinte questioni che meritano un approfondimento specifico sono gli ingredienti dell’assemblea comunitaria - che sin d’ora si annuncia molto partecipata - in calendario venerdì alle 21 presso l’oratorio di Cernobbio, come annunciato negli appuntamenti settimanali della Comunità pastorale della Beata Vergine del Bisbino, cui fanno riferimento le quattro parrocchie cittadine.

Il piano di interventi

Nelle due pagine di volantino diffuse dalla Comunità guidata don Natalino Pedrana e già da qualche giorno oggetto di un ampio dibattito tra i fedeli si parla di “questioni aperte” in vista dell’assemblea, il cui obiettivo - secondo quanto rimarcato dal parroco - è «avviare processi leggendo la realtà, provando a sognare il futuro con delle proposte di cambiamento».

Di sicuro uno dei “piatti” forti, che da subito ha creato più di un interrogativo tra i fedeli, è rappresentato dal destino della chiesa di Stimianico, che - in ossequio a quanto riportato sul volantino - «potrebbe diventare una “Casa del commiato” per l’accoglienza dei defunti». Al netto di questa dichiarazione di intenti, in tanti si stanno interrogando sul futuro dell’edificio religioso, con l’opzione “Casa del Commiato” che da subito ha creato più di un motivo di perplessità. Venerdì sera, dato che all’interno del volantino non vi sono altre specifiche, se ne saprà di più.

L’altro tema forte è rappresentato dal futuro della frazione di Piazza Santo Stefano, considerato che «tutta l’area che comprende le due case “cadenti, la casa parrocchiale, il parco giochi» nelle intenzioni di massima verrebbe destinata «ad un complesso di case per giovani famiglie».

«Il progetto non prevede esborsi per la parrocchia - si legge sul volantino -. L’area verrebbe ceduta a una cooperativa esterna che si occuperebbe del progetto, legato a delle condizioni, anzitutto a costi delle case calmierati, poi che ci siano coppie interessate e infine che il progetto abbia un impatto urbanistico adeguato».

Peraltro presentando l’assemblea comunitaria di venerdì sera, nel volantino si fa specifico riferimento al tema della “sostenibilità economica”, rimarcando che «si è in presenza di molte strutture per le quali non è possibile assicurare regolare manutenzione».

Abitazioni per giovani famiglie

«Le entrate sono sempre più esigue - si legge -. Rischiamo che il patrimonio deperisca inesorabilmente». Diretto e oggetto di un dibattito che parte da lontano e che non riguarda solo Cernobbio, ma un po’ tutto lo sfavillante “brand lago di Como” anche il tema «della diminuzione progressiva dei residenti sia in forza di un calo demografico generalizzato sia in forza di un costo della vita troppo alto per le giovani famiglie».

Infine il tema «della sala di Piazza, che potrebbe essere affidata a terzi mantenendo tutti i servizi già esistenti». «Ma non c’è nessuna idea di vendere né di affittare nella maniera classica», la chiosa finale.

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