«Discarica sul terreno dell’agriturismo». Scatta il sequestro

Grandate Controlli di Finanza, Arpa e Ats allo Shakei, in un’area di 17mila metri quadri . Due denunciati. Trovati anche cavalli e maiali «in precarie condizioni igienico sanitarie»

L’area è ampia, circa 17 mila metri quadrati. Fa parte dell’agriturismo Shakei di Grandate (di fianco alla ex statale dei Giovi,ndr) è sottoposta ad una specifica tutela paesaggistica, ed è stata sequestrata. La guardia di finanza del comando provinciale di Como, a seguito di un’attività che ha comportato anche l’utilizzo degli elicotteri del Reparto Operativo Aeronavale, ha contestato il fatto che l’area fosse stata utilizzata come «un deposito non autorizzato e incontrollato di rifiuti».

Per questo motivo, dopo il sorvolo con l’elicottero, è stato predisposto un servizio con la ricognizione del terreno effettuata anche con il personale di Arpa, Ats Insubria e dell’ufficio tecnico del comune di Grandate. Un lavoro che si è concluso con il sequestro dei 17 mila metri quadrati e con la denuncia a piede libero del proprietario del terreno e del gestore dell’agriturismo che ne ha in uso il suolo. Il fascicolo è in carico al pm Alessandra Bellù.

Secondo i rilievi mossi dalla Finanza e dall’Arpa, oltre che da Ats Insubria, nell’area è stata trovata una struttura di circa 300 metri quadrati destinata all’allevamento degli animali ritenuta abusiva; poi sarebbero stati trovati rifiuti non consentiti come «macerie da demolizione, ferro, alluminio, materiale elettrico, elettrodomestici dismessi, bombole a gas», il tutto – stando alle accuse – in «violazione delle prescrizioni antinquinamento previste dalla normativa ambientale».

Al vaglio sono anche le condizioni degli animali (sei cavalli e una ventina di maiali secondo la Finanza «allevati in precarie condizioni igienico sanitarie») e il corretto trattamento dei liquami derivati dall’allevamento.

Al termine di queste attività il Gruppo Como della guardia di finanza ha comunicato il sequestro dell’intera area. Ovviamente quanto fin qui riportato è ciò che viene sostenuto dagli inquirenti, in attesa che anche gli indagati forniscano la propria versione.

L’operazione ha avuto rilevanza regionale, tanto che non sono mancate le reazioni politiche, a partire dall’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione. «I controlli in Lombardia sono settati – ha detto – La questione ambientale è al centro. Questi interventi sono necessari per tutelare i nostri territori e i cittadini. Non possiamo più tollerare depositi di rifiuti che escano dalle norme antinquinamento». «Tolleranza zero verso chi inquina – ha aggiunto Fabio Cambielli, direttore di Arpa Lombardia – Un grazie ai tecnici per l’attività svolta».

Reazioni

«La notizia del sequestro di Grandate ci impone di tenere altissima l’attenzione sul ciclo dei rifiuti in Lombardia e in provincia di Como – ha concluso Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd – La Lombardia è la prima regione del Nord Italia per ecoreati. Davanti a un fenomeno di questa grandezza anche i cittadini giocano un ruolo fondamentale nel segnalare potenziali crimini ambientali».

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