Forti temporali, l’esperto conferma: «Ormai da noi c’è il clima tropicale»

Tavernerio L’appassionato di meteo sui social ha 77mila followers«Situazioni del genere con maggiore frequenza»

«Immaginate di avere una pentola con all’interno acqua bollente o molto calda e all’improvviso gettate dentro bicarbonato di sodio: ovviamente esplode tutto».

Usa questa metafora Fabio Fioramonti, responsabile del progetto e canale di comunicazione NaturalMeteo, che sui social conta ormai 77mila followers, per descrivere i disastri meteo che negli ultimi giorni hanno devastato il Comasco, la Brianza e il Milanese.

L’ultimo in ordine di tempo è il downburst che nei giorni scorsi ha letteralmente flagellato le zone di Turate, Rovellasca e Rovello Porro. Tetti, infissi e automobili letteralmente bombardati e danneggiati da grandine grossa quanto una pallina da tennis. Insieme a Fioramonti, 34 anni, si è unito al progetto anche Simone Mura, 42 anni, concittadino, sempre di Tavernerio, che si occupa di studiare i modelli meteo e di capire l’evoluzione delle dinamiche atmosferiche.

Questo gruppo di appassionati meteo ha fondato sei anni fa la pagina Facebook “NaturalMeteo”, abbinata all’omonimo sito internet. In pochi anni hanno allargato il giro del progetto ai principali social. L’imperativo è sempre uno: non solo meteo e previsioni, ma anche osservazioni e raccolta dati sul campo. Natura e meteo uniti per osservare e monitorare il territorio. Dopo i fatti delle scorse settimane, Fioramonti non esita a parlare di cambiamenti climatici sempre più evidenti e di una Pianura Padana che ormai vive in un clima simil tropicale: «Purtroppo nella stagione estiva l’anticiclone delle Azzorre, che in passato era abituale alle nostre latitudini, resta sempre più lontano e compare sempre di più con maggiore frequenza l’anticiclone africano, responsabile di ondate di calore davvero forti – spiega – Si crea, soprattutto nel catino padano, una quantità di energia davvero ingente. Nei giorni scorsi, quando sono subentrate correnti più fresche dal Nord Europa, si sono scontrate con masse di aria caldissima generando, come è successo tra Turate e Rovellasca, solo per fare un esempio, dei fenomeni meteo veramente estremi a cui non siamo abituati alle nostre latitudini: i downburst. Si tratta di celle temporalesche fortissime, generate da moti ascensionali verticali che sprigionano eventi meteo pericolosi con forti raffiche di vento, pioggia e grandine di elevate dimensioni. Dobbiamo purtroppo prendere atto che situazioni del genere si potranno ripetere sempre più con maggiore frequenza e sono causate dai cambiamenti climatici».

Sull’immediato futuro l’esperto fa tirare un sospiro di sollievo: «Nelle prossime settimane tornerà un caldo più abituale e consueto e si avranno anche giorni, nella prima decade di agosto, con variabilità e temporali – chiosa Fioramonti – Temporali però che non avranno la forza e l’intensità dei downburst dei giorni scorsi».

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