«Franco, la montagna era il tuo amore»

Montano Lucino Il ricordo dell’escursionista di 64 anni morto dopo una caduta in Grignetta. «Faceva spesso quel percorso»

Montano Lucino

«La montagna per Franco è sempre stata un amore grande, appena poteva ci andava, talvolta da solo, come nella sua ultima escursione in Grignetta. Sveglia alle 5, spesso sono andato anche io con lui, mi mancherà da morire».

Nelle parole di Silvio Maggioni, vicino di casa e amico da circa 40 anni di Francesco Cancellier, per tutti Franco, c’è l’affetto di quelle amicizie vere che restano per tutta la vita, anche quando la vita porta ad allontanarsi perché per lavoro si va in giro per il mondo.

«Una perdita enorme»

Franco Cancellier aveva 64 anni compiuti a marzo, lavorava come direttore vendite, il lavoro che ha sempre fatto nell’ambiente del settore industriale prima e recentemente per una ditta scozzese che fornisce chi allestisce i palchi per gli spettacoli. Nel 2023 da Sant’Ambrogio di Valpolicella, zona dell’Amarone sulle colline veronesi, si era trasferito in via Mazzini a Lucino. Vicino di casa di Silvio e di un’altra loro amica, che lo ricordano come un uomo schivo, talvolta solitario, leale e in grande forma. Franco in montagna ci andava con amore, facendo grandi escursioni: Monte Bianco, ghiacciai, arrampicata libera, e anche la Grignetta, il sentiero attrezzato della Direttissima, dove lungo il Caminetto Pagani ha trovato la morte, salendo dai due tiri di scala di ferro a pioli, il primo molto lungo.

«Una persona sempre solare e sorridente – dice l’amica - un grande esperto di montagna, probabilmente ha avuto un malore perché altrimenti non me lo so spiegare».

L’ipotesi del malore è quella più probabile perché Franco, fisico muscoloso e prestante, era un escursionista esperto: «Quel sentiero l’ho fatto con lui diverse volte – ricorda Silvio - un sentiero molto bello e impegnativo. Non so come abbia fatto a cadere, può essere che si sia sentito male. Qualche mese fa, proprio rientrando da una delle sue escursioni in solitaria, mi aveva detto di aver avuto un’amnesia di 3 ore. Amava andare da solo in montagna – aggiunge l’amico e vicino di casa - per fare quello che faceva lui ci voleva grande allenamento».

Franco Cancellier era nato a Mariano Comense, dove vivono i suoi fratelli, e dove stamattina alle 10.30 si terrà l’ultimo saluto nella chiesa Sant’Ambrogio, poi per lavoro era stato 12 anni in Sudafrica ed era ritornato in Italia alla fine dell’Appartheid. Aveva lavorato per lungo tempo in Ecuador, sempre nel settore del commerciale, lì aveva una compagna che forse avrebbe potuto raggiungerlo in Italia a breve. Aveva avuto una moglie ed era divorziato. «Una perdita enorme – aggiunge Silvio – Franco era un vero amico, potevamo parlare di tutto e nel profondo. Leale, corretto si poteva contare su di lui anche se riservato, si apriva con chi gli dava fiducia. Aveva amici in molte parti del mondo, era intelligente e brillante nel lavoro. Ma la passione più grande era la montagna».

Oggi il funerale a Mariano

Franco a Montano Lucino era arrivato ad abitare da poco, proprio grazie all’amicizia con Silvio, in paese non lo conoscono in tanti, ma la comunità, in primis il sindaco, Silvio Aiello, appresa la triste notizia ha agito proprio come una comunità, cercando chi lo conoscesse per ricordarlo con affetto ed amicizia.

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