Giovane molestata durante il sonno. Sotto accusa c’è lo zio dell’amico

Il caso La Procura ha chiuso le indagini: l’uomo, 45 anni, deve rispondere di violenza sessuale. Dopo il fatto il tentativo di chiudere il conto infilando venti euro nella canottiera della ragazza

Avevano trascorso la serata tutti insieme, a ballare in un locale di Lipomo. Poi, quando era stato il momento di tornare a casa, uno degli amici aveva detto: «Perché non passiamo da mio zio? Stiamo da lui a dormire…». Lo zio in questione, 45 anni, domiciliato in centro città, è un bulgaro che aveva effettivamente accolto in casa la compagnia di ragazzi. Ma quella notte non si era conclusa nel migliore dei modi. Una delle ragazze della compagnia, infatti, raccontò agli inquirenti di essere stata avvicinata e molestata mentre dormiva tanto da risvegliarsi di soprassalto, chiedere aiuto, e poi fuggire a piedi in mezzo alla strada, mentre pioveva, in pieno novembre.

La serata

L’uomo accusato dell’abuso, che è proprio lo zio, ha ricevuto nelle scorse ore l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. Il pubblico ministero Antonio Nalesso gli contesta la violenza sessuale ai danni della ragazza maggiorenne. Ora toccherà alla difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato del foro di Como Davide Arcellaschi, scegliere che strategia utilizzare per difendersi di fronte alle gravi accuse che vengono mosse dalla pubblica accusa.

I fatti appena riassunti sono avvenuti tra Lipomo e Como nella notte del 17 novembre scorso. Come detto, la ragazza era in compagnia di alcuni amici con cui aveva deciso di trascorrere una serata in un locale di Lipomo. Al termine, tutti insieme – ascoltando l’invito di uno degli amici – avevano deciso di raggiungere la casa di quell’uomo, zio di un giovane della compagnia, che abitava in centro città. L’abuso, da quanto è stato possibile ricostruire, sarebbe avvenuto nel corso della notte. La ragazza, che dormiva, sarebbe stata avvicinata dal proprietario di casa – appunto lo zio di uno degli amici, un bulgaro di 45 anni – per poi essere palpeggiata e molestata.

Lo choc e la fuga

La giovane si sarebbe destata mentre erano in corso le molestie, tanto che nel capo che riporta l’ipotesi di reato si legge che l’azione fu interrotta solo «allorquando la medesima si trasse sotto le coperte svegliando l’amico che dormiva con lei». La giovane vittima del presunto abuso, cerco allora di scappare, uscendo dalla casa, venendo seguita dall’uomo fino al locale adibito a cantina. Qui, avrebbe raccontato la vittima, il quarantacinquenne le avrebbe messo anche 20 euro nella canottiera, come “scusa” per quando avvenuto poco prima.

La ragazza, comprensibilmente sotto shock, sarebbe a questo punto scappata in strada, sotto la pioggia che cadeva sulla città in quella mattina di novembre, raccontando poi alla polizia giudiziaria quanto era avvenuto poco prima. La vicenda, che abbiamo qui riassunto, è poi stata segnalata alla procura della repubblica di Como e il pubblico ministero Antonio Nalesso ha chiuso in queste ore le indagini, confermando l’accusa di violenza sessuale nei confronti del quarantacinquenne di origine bulgara. L’uomo è già stato sentito anche dalla squadra Mobile di Como, scegliendo tuttavia d non rispondere alle domande degli agenti. Adesso, con il proprio legale, avrà tre settimane di tempo per decidere come difendersi. Poi la palla tornerà alla pm che dovrà valutare se chiederne o meno il giudizio.

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