I Promessi sposi in dialetto: sabato in scena i “murusitt”

Tavernerio Sabato sera dalle 20.45 la “trasposiziun in versi, versetti e versacci” dell’opera di Manzoni

Cultura, letteratura, tradizioni e dialetto. Come avrebbe voluto lui, Tavernerio si appresta a ricordare Romano Meroni, di Solzago, editore, scrittore, attivo nella parrocchia e nelle realtà del paese, già redattore per il giornalino comunale, che si è spento poco meno di due mesi fa. La Commissione cultura del Comune di Tavernerio propone uno spettacolo: “I Murusitt del Lagh de Comm (in quel de Lecch)”, che si terrà presso l’auditorium di Tavernerio, alle 20.45 di domani, sabato 2 dicembre. Si tratta, come diceva lo stesso autore, della trasposizione in versi, versetti e versacci dell’opera manzoniana, scritta dal compianto Meroni, “cun la colaborazion de un sac de amis, chiedendo scusa ad Alessandro Manzoni, però pensi che anca lu al sará cuntent che a sa regordan ancamó del so capolavour”. Il dialetto, come una vera e propria lingua da amare e coltivare: questo uno dei tanti insegnamenti di Meroni. La Commissione cultura, in collaborazione con la Famiglia Comasca e il gruppo folcloristico I Bej di Erba, col patrocinio del Comune di Tavernerio, organizzano questo momento, ricordando anche il 150esimo anniversario della morte del Manzoni. Una vita intera spesa per il suo paese e per il territorio. Meroni è stato anche vicepresidente dell’associazione culturale “Raggi di luce”. Come ricordavano i familiari, è stato un piccolo editore, casa editrice “Nuove Parole”, che si occupava, ad esempio, di libri fotografici sul Lago di Como . Presenza discreta e fattiva, anche nella vita associativa e parrocchiale del paese, Meroni ha lasciato un segno profondo.

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