Il saluto a don Teresio: «Hai lasciato il segno in ognuno di noi»

Cavallasca Il commiato dopo 12 anni in parrocchia e il dono prezioso di un calice unico al mondo. Il sacerdote: «La parola del grazie è la più bella»

Un bellissimo calice, disegnato ed appositamente realizzato per lui dalla sua comunità. Don Teresio Barbaro ieri ha salutato la comunità che ha guidato dal settembre di 12 anni fa, il 18 novembre entrerà a Fino Mornasco come arciprete, ma Cavallasca e la parrocchia di San Michele resteranno sempre la sua prima parrocchia.

Le emozioni

Ordinato sacerdote nel 1995 nei 12 anni passati a Cavallasca ha rinnovato la casa parricchiale rendendola spazio per la comunità ed i giovani e riservando per il parroco un appartamento più piccolo con uno studio, luogo fondamentale per don Teresio che durante gli anni a Cavallasca, oltre a guidare la parrocchia introducendo iniziative molto apprezzate dalla gente, ha conseguito un dottorato in teologia patristica. «Spazio per la grazia. Esplorazione di una categoria inusuale al servizio dell’antropologia teologica di Agostino d’Ippona», da tesi di dottorato è diventa anche un libro. Tutto fatto con il sostegno della comunità parrocchiale con cui si è creato un legame sinergico.

«Ci sono esperienze che lasciano il segno - gli hanno detto i suoi parrocchiani consegnandogli il calice in dono unendo un po’ di tristezza alla grande riconoscenza e all’entusiasmo nel fare ancora un pezzetto di strada con don Teresio - Tu hai lasciato un segno in ognuno di noi». Il ringraziamento dei cavallaschini è un calice unico al mondo, realizzato dalla ditta Lissi secondo il progetto di Lucia Borgesi. Il valore simbolico di questo calice, fino e ricordo, sta nella fusione tra materiali, simboli e colori.

I simboli

«Il rosso rappresenta la gioia del mondo salvato dal Signore, ricorda il sangue, richiama alla vita, rappresenta passione e sacrificio. È il colore del dono di sé e della carità - come spiegato in chiesa da Lucia Borgesi a nome di tutti - II Bianco è luce, gloria e potenza divina. Simbolo di purezza e di dinamismo. Quel dinamismo che ti contraddistingue. Il bianco emerge, trova il suo spazio attraverso una traiettoria discendente richiamando la discesa dello Spirito».

Il calice ha una croce di San Michele colorata di blu e oro. II Blu, rappresenta l’acqua del Battesimo, come anche la fedeltà di Gesù. Il colore blu anticamente era raro e preziosissimo, era usato per colorare il mantello di Maria Vergine ed era creato con i lapislazzuli, simbolicamente pietra che dà sostegno nelle decisioni e promuove la gentilezza. «L’oro è simbolo della presenza divina. Luce per eccellenza - continua la spiegazione - il calice è in fibra di vetro. Un calice unico per sottolineare la tua unicità e ricordarti che la nostra comunità è sempre con te». Tanta commozione e partecipazione alla celebrazione con cui don Teresio ha detto ciao alla comunità parrocchiale. Durante l’omelia il sacerdote si è interrotto più di una volta, emozionato e commosso. “La parola del grazie è la più bella da regalarci gli uni gli altri - ha commentato - perché è la parola della Grazia.”

Anche il sindaco Pierluigi Mascetti ha commentato i 12 anni passati con don Teresio: «C’è stata una reale comunità di intenti, abbiamo collaborato bene ottenendo ottimi risultati, penso all’asilo, ma anche ai centri estivi, all’aiuto reciproco nei momenti difficili. A don Teresio, al suo entusiasmo e al suo dinamismo, alla sua guida va il nostro grande grazie».

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