Il sindaco di Blevio: «Risposte entro Natale, o mi dimetto»

Il caso L’amarezza di Trabucchi dopo le alluvioni: «Frenati dalla burocrazia, persi anche possibili fondi dal Pnrr. Roma ci risponda»

Blevio

Ora c’è una data in cui il sindaco di Blevio Alberto Trabucchi e la sua Amministrazione potrebbero lasciare, pur a malincuore, di fronte alle tante (troppe) problematiche e soprattutto alle mancate risposte che l’ultima delle dieci alluvioni dal luglio 2021 ad oggi ha lasciato dietro di sé. «Entro la settimana di Natale servono risposte concrete e soprattutto serve quell’ordinanza della Protezione civile nazionale in cui vengono enunciate le priorità che abbiamo indicato nei tanti incontri avuti con Regione Lombardia, che ringrazio e come Amministrazione ringraziamo per la collaborazione - le parole del primo cittadino -. Altrimenti non potremo far altro che mettere il Comune nelle mani di un commissario».

«L’aggravio delle diverse situazioni di dissesto già in essere hanno creato una serie di problemi a catena. Non da ultimo il fatto che cinque progetti sicuri legati al Pnrr - per un importo complessivo di 4 milioni di euro - a fronte delle tempistiche ristrette sono già da considerare persi. Vanno completati entro il prossimo 30 giugno, ma a fronte dei nuovi e ingenti danni registrati a settembre la procedura va rifatta praticamente da zero. Che fare dunque? - la chiosa del primo cittadino -. Poi ci sono altre situazioni cui porre rimedio. È il caso di Meggianico, altra frazione fortemente colpita dall’alluvione di settembre. Analogo caso per Sopravilla, situazione che si trova in una situazione di estrema difficoltà, ma che ha bisogno di alcune conferme - tipo il personale messo a disposizione da Anci - per portare avanti una serie di istanze».

La situazione

Il concetto di fondo è che “senza risposte concrete, la prossima estate o quando una nuova alluvione lampo malauguratamente colpirà Blevio noi saremo costretti a fare i conti con un disastro addirittura peggiore di quello avuto a settembre».

«È inaccettabile»

«Questo non è accettabile. Ne ho discusso con assessori e consiglieri. Senza risposte chiare, pur a fronte di un lavoro importante messo in campo in questi quattro anni, il nostro ruolo è destinato a perdere di significato. Siamo amministratori animati “dal fare”. Regione Lombardia ben conosce i nostri problemi, che ha raccolto le nostre necessità impellenti e le ha trasmesse a Roma alla Protezione civile nazionale. I progetti che perdiamo legati al Pnrr è un problema di assoluto rilievo. Regione sta cercando di fare il possibile e non dubito che anche la Protezione civile nazionale sia in campo per risolvere queste problematiche. Ma urgono risposte. E abbiamo individuato la settimana di Natale come data ultima per averle».

Quello di Trabucchi è uno sfogo suffragato dai fatti, a fronte - per rimanere al passato più recente - alle tre alluvioni del 2023 e così a quelle registrate lo scorso settembre. «Entro Natale aspettiamo una risposta. A seconda del fatto che sia positiva o negativa trarremo le conseguenze del caso - fa notare il sindaco -. C’è grande amarezza. Il tema fondamentale non è rappresentato dalle risorse, ma dalla burocrazia. Le ultime alluvioni di settembre hanno creato gravi problemi su più livelli. Ci sono progetti da rivedere e strategie da ripensare, ma manca il tempo. A noi sta a cuore il paese. In caso di risposte che non arrivano serve un gesto forte».

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