La prima domenica di vaccini vista lago
AstraZeneca? «Il virus va sconfitto»

Le testimonianze dei comaschi ieri a Villa Erba - «Servizio efficiente e giusto vaccinarsi, il virus fa paura» - «Negano Pfizer? A me l’hanno dato, viste le patologie»

Prima domenica di attività per il centro vaccinale a Villa Erba. Traffico scorrevole sulla via per Cernobbio, ampia disponibilità di parcheggio e nessun disguido particolare segnalato dai settantenni vaccinati ieri.

Non ci sono state nuove segnalazioni, dopo le tensioni dei giorni scorsi per la mancata inoculazione di dosi Pzifer a soggetti “fragili”. Anzi, arrivano testimonianze di tenore diverso: «A me è successo l’opposto - racconta Fausto Albonico, 70 anni - Ho effettuato la prenotazione e il mio turno era previsto per oggi (ieri, ndr). Durante la scorsa settimana però, ho ricevuto una telefonata, mi hanno chiesto la disponibilità ad anticipare la vaccinazione di qualche giorno. Giovedì, mi sono presentato all’hub con tutta la documentazione accertante la mia condizione di fragilità. A quel punto, sono stati gli stessi medici vaccinatori a segnalarmi che non avrebbero potuto somministrarmi il siero AstraZeneca, ma, al contempo, che le dosi Pzifer erano finite». Il signor Albonico viene quindi invitato a ritornare a casa, attendere e mantenere fisso il suo appuntamento originario. Ieri pomeriggio gli è stato inoculato il vaccino Pzifer: «Non posso considerarlo un disagio - sottolinea - Si è trattato solo di un breve rinvio, e disposto a tutela della mia salute. Adesso mi sento soddisfatto. Non farò il richiamo, perché ho contratto il Covid quattro mesi fa, per fortuna senza gravi conseguenze».

Ha convinto i comaschi l’organizzazione del polo fieristico adibito a centro per le vaccinazioni anti Covid: «Il sistema informatico - spiegano Silvana Corti e il marito, Fulvio Angioy - ci aveva collocati lo stesso giorno, ma in orari diversi. Siamo venuti qui insieme e lo abbiamo comunicato al personale. Per evitare attese inutili, ci hanno somministrato il vaccino praticamente nello stesso momento, senza seguire l’orario indicato sui moduli di prenotazione. Abbiamo riscontrato molta efficienza nel servizio».

Per quanto riguarda la tipologia di siero prescelta, l’alone di titubanza su AstraZeneca viene spazzato via dal desiderio di sconfiggere il virus. «Di solito - commenta Maria Grazia Lodola - non mi sottopongo nemmeno al vaccino antinfluenzale, perché ho delle riserve. Questa volta nessun dubbio, solo qualche preoccupazione iniziale. In fondo, ho pensato, tutti i farmaci possono presentare degli effetti collaterali, ma spesso ci salvano la vita. Anche se probabilmente non verrà debellata, dobbiamo provare a combattere contro questa infezione così pericolosa e subdola. Rinunciare alla dose AstraZeneca, per poi finire in fondo alla lista, non sarebbe stata una scelta saggia».

Telegrafico Edoardo Mantegazza, uscito da solo dai cancelli di Villa Erba, dopo aver ricevuto una dose del siero anglo-svedese: «È’ andato tutto bene - le sue parole - e sono molto tranquillo».

Incrocia le dita Pinuccia Marino: «Intorno al vaccino AstraZeneca, negli ultimi mesi, si è creato un clima di terrore. Ma credo che anche gli altri siano in grado di causare reazioni avverse. Io spero solo di stare bene nei prossimi giorni e, soprattutto, mi auguro che un’immunità dalla malattia si sviluppi. Il virus, purtroppo, continua a fare paura».

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