“L’Isola che c’è” non conosce crisi e calcola persino lo smog prodotto

Fino a domani sera La fiera delle relazioni solidali ospite come da tradizione a Villa Guardia: «Ai visitatori chiediamo come sono arrivati, così da verificare le emissioni prodotte»

Centocinquanta espositori, una sessantina di associazioni, 250 volontari, concerti e spettacoli, incontri e laboratori per adulti e bambini, ristorazione a km zero, bio e solidale, baratto di abiti e giochi, il calcolo del carbon footprint, la nuova Piazza dei bambini con prodotti e servizi dedicati, “L’isola che c’è” è tornata. Da questa mattina fino a domani sera cancelli aperti alla fiera delle relazioni e delle economie solidali, dall’apertura subito un nutritissimo numero di visitatori ha girato per il parco della villa comunale per scoprire le novità e godersi l’atmosfera dell’Isola che c’è.

Edizione numero 19

Per il diciannovesimo anno la manifestazione provinciale, organizzata da L’isola che c’è, Rete comasca di economia solidale e dall’Associazione del Volontariato Comasco, Centro Servizi per il Volontariato di Como, porta musica, suoni, colori, profumi, sapori, vivacità, idee e – soprattutto – riflessioni sulla sostenibilità. Per l’esercito di persone che crede nei valori della condivisione, della conoscenza, della collaborazione, della vicinanza, dello stare bene e dello scambio di idee l’Isola che c’è esiste ed è ben visibile a tutti.

All’ingresso, il biglietto costa 5 euro se over 14 (disabili sempre gratuito) e vale 2 giorni, viene chiesto come si è arrivati in fiera perché L’Isola che c’è monitora la sua Carbon Footprint ovvero l’impronta di carbonio complessiva generata da tutte le emissioni delle azioni di progettazione, allestimento, realizzazione e disallestimento dell’evento stesso.

Mobilità sostenibile

«Raccogliamo i dati monitorando la mobilità, i rifiuti prodotti, ma anche le emissioni prodotte per la produzione del cibo consumati in fiera, la logistica, la produzione delle materie prime usate qui – spiega Marzia Loria della segreteria – così calcoliamo le emissioni di Co2, coi con l’aiuto di Rete Clima elaboriamo il tutto e le compensiamo, l’anno scorso abbiamo finanziato un progetto solare in India, tutti i dati poi vengono pubblicati».

Per il calcolo del carbon footprint, basta andare in fiera poi rispondere al questionario che c’è sul sito fieralisolachece.org per poi scoprire se L’isola che c’è ha davvero ridotto al minimo il suo impatto ambientale, come voluto per un grande evento che desidera essere sempre più sostenibile. I numeri da grande evento L’isola li ha con i suoi migliaia di visitatori ad ogni edizione.

Il programma della fiera, come sempre, è molto articolato e scaricabile dal sito. Le aree in cui è stato suddiviso il parco della villa comunale di Villa Guardia sono: ambiente, bambino, cibo, collaborare, conoscere, artigianato, stare bene.

Arrivare in fiera in modo sostenibile è uno dei “pallini” de L’isola che c’è, per questo c’è sempre un lavoro meticoloso di posizionamento di cartelli con precise indicazioni dei 6 parcheggi, una navetta gratuita dalle 10 alle 22 collega ciascun parcheggio a L’Isola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA