Morta improvvisamente a 13 anni, forse la causa è stata un batterio. Il racconto della nonna: «Una ragazzina speciale in un mondo difficile»

Il lutto Bianca Corengia abitava a Cavallasca, ma frequentava le medie nella frazione di Tavernola dove è cresciuta. Prima febbre e stanchezza, venerdì la corsa all’ospedale Sant’Anna e poi a Bergamo, dove è deceduta nella notte

Il bel sorriso di Bianca, 13 anni appena, si è spento nell’arco di poche ore. Improvvisamente, senza nemmeno dare il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo, senza alcun preavviso.

Un dramma difficile anche solo da immaginare, impossibile da accettare per una famiglia che, dall’oggi al domani, si ritrova senza l’amata figlia e nipote. Se n’è andata nella notte tra venerdì e sabato Bianca Corengia, studentessa di seconda media, residente con la famiglia a Cavallasca (San Fermo) ma cresciuta nella frazione comasca di Tavernola.

Sarà l’autopsia ad accertare le cause che hanno portato alla morte della ragazzina, ma ciò che è certo è che è accaduto tutto in un paio di giorni.

Il malore

Bianca non aveva avuto nessun problema fino alla scorsa settimana, poi i primi sintomi che, al momento, erano sembrati quelli di un’influenza: febbre e stanchezza.

Niente, comunque, che potesse far immaginare qualcosa di grave, se non il classico malanno di stagione. Poi, però, la situazione è precipitata in un attimo. Il giorno di Venerdì santo, mentre era a casa della nonna, Bianca si è sentita male.

Subito si è capito quanto la situazione fosse seria, così il papà l’ha accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Lì la tredicenne è stata affidata alle cure dei medici, ma le sue condizioni sono purtroppo diventate gravissime e la giovane è andata in arresto cardiaco.

L’ultimo disperato tentativo è stato il trasporto, in elicottero, verso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ma anche lì i medici non hanno potuto fare nulla per strappare la ragazzina a un destino davvero troppo crudele.

Il cuore di Bianca si è fermato per sempre, gettando la famiglia e tutti coloro che la conoscevano nello sconforto. Come detto, sarà l’esame autoptico a fare chiarezza sulle cause della morte ma, dalle prime analisi, parrebbe che Bianca sia stata colpita da un batterio che, in poco tempo, ha attaccato tutti i suoi organi interni.

È stata la nonna Bruna Muscionico, ex presidente dell’associazione italiana Sclerosi multipla, sezione di Como, e conosciutissima nel mondo dell’associazionismo comasco, a dare notizia sui social di quanto accaduto. Sono state tantissime le persone che si sono strette intorno alla famiglia, in particolare a mamma Francesca, papà Marco e alla sorellina di sei anni, Adele.

Un grande abbraccio virtuale, intorno a loro, cercando di dare un po’ di conforto a un dolore che, comunque, è inconsolabile.

Una morte inaspettata

«È terribile. Ti chiedi il perché di una cosa del genere così improvvisa e inaspettata, ma non trovi risposta. Ci aiuterà la fede a superare questo difficilissimo momento - ha detto con un filo di voce nonna Bruna - Ho passato gran parte della mia vita in ospedale e so cosa sia il dolore delle persone, ma quando lo provi direttamente perché colpisce la tua famiglia, è immenso. Se arriva in maniera tanto prepotente, non sai cosa fare e ti senti incapace. Solo la fede ci potrà aiutare. Evidentemente l’hanno voluta in cielo».

La famiglia Corengia è molto unita e proprio in questo, si augura la nonna, potrà trovare la forza per andare avanti.

«Bianca era una bambina felice per tutto ciò che aveva intorno e, come tutti gli adolescenti, stava iniziando a programmare il suo futuro, pensando alla scuola superiore –conclude la nonna – sensibile, con la passione per il bello, aveva anche appena preso il patentino di equitazione. Dipingeva la natura e con lei anche noi nonni parlavamo di tutto. Quando organizzavo una manifestazione per l’Aism, mi faceva sempre tante domande, voleva sapere. Una ragazzina speciale, in un mondo difficile».

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