«Petardi, panchine rovesciate, giochi rovinati e lancio di sassi»: l’accusa rivolta a un gruppo di ragazzi delle medie

San Fermo La durissima protesta delle mamme che frequentano il giardino Robinson. Nel mirino un gruppo di studenti delle medie. E il sindaco assicura: «Maggiori controlli»

Probabilmente parlare di baby gang è esagerato, ma diversi genitori hanno segnalato la presenza costante al parco Robinson, zona scuole e centro sportivo, di un gruppo di ragazzi delle scuole medie del paese (e qualcuno proveniente anche da fuori paese) che sia di pomeriggio, sia di sera, si riunisce al parco e fuma, fa scoppiare petardi, danneggia i giochi appena installati al parco, rovescia le panchine ancora da fissare a terra (i lavori per il nuovo parco giochi inclusivo sono al termine), sputa e talvolta disturba la partita di altri ragazzini lanciando sassi o infastidisce le ragazze nella vicina palestra mentre giocano a pallavolo.

Quadro poco edificante

Un quadro assai poco edificante. «Hanno sparato un petardo affianco a un bimbo piccolo vicino lo scivolo, oltre che girare con sigarette e sigarette elettroniche a 12 anni e fumare nel parco accanto ai bimbi più piccoli – scrive una mamma condividendo la situazione sul gruppo social - ho chiamato l’ufficio della Polizia locale e non risponde nessuno».

La segnalazione ha innescato un tam tam in cui i genitori hanno contribuito a scattare una foto della situazione, che non è relativa ad un solo episodio, ma ad un fenomeno che preoccupa.

La maggior parte pare siano ragazzi che frequentano la scuola media e praticano sport in paese. «Qualche pomeriggio fa stavano in cima alla scala antincendio della scuola media e lanciavano giù sassi e tronchi di grosse dimensioni», segnala un’altra mamma che ha richiamato i ragazzini ricevendo in cambio soltanto insulti. «A volte dovremmo tutti quanti avere più coraggio, piuttosto che girarsi dall’altra parte e tirare dritti – aggiunge un papà - Educazione e buon senso. Due valori pericolosamente svaniti».

I genitori hanno segnalato che la Polizia locale non risponde al telefono, ma anche che in un’occasione, sotto segnalazione di una mamma che aveva appena litigato con questo gruppetto, al parco è arrivato il vigile. A San Fermo ci sono 150 telecamere e quindi la zona dovrebbe essere sotto costante monitoraggio, ma i 150 occhi elettronici pare non bastino. «I genitori hanno ragione – commenta il sindaco Pierluigi Mascetti - occorre più presenza fisica, stiamo organizzando un migliore servizio di Polizia locale anche su questo presupposto».

L’allarme per il futuro

I teppistelli possono facilmente diventare delle baby gang, la cronaca di città e paesi più grandi di San Fermo ne è piena. Sociologicamente si tratta di un fenomeno legato al senso di ribellione contro le regole ed al desiderio di affermazione sociale tra coetanei. Nella baby gang la strada diventa luogo dove esibirsi, in cui farsi notare dagli altri, spesso le minacce principali percepite dai ragazzini sono però proprio le istituzioni come la scuola e la polizia locale.

Nel libro del sociologo Franco Prina “Gang giovanili: perché nascono, chi ne fa parte, come intervenire”, edito da Il Mulino, c’è un’interessante analisi del fenomeno.

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