
Cronaca / Como cintura
Giovedì 11 Settembre 2025
Scontro in moto, l’addio a Laerte: «Amico vero e leale»
Luisago: tanti ragazzi al funerale del giovane morto in un incidente motociclistico sabato sera a Grandate. Il messaggio in chiesa: «Adesso sei nell’infinito, ma dentro di noi non andrai mai via. Insieme, sempre»

Luisago
Persino il cielo ha pianto la notte prima dell’addio a Laerte Gauli, 20 anni, il ragazzo che ha trovato la morte in via Mantero a Grandate sabato sera mentre era in sella alla sua adorata Kawasaki Ninja 600, in un terribile scontro con un altro motociclista, Fabio Crescitelli, 17 anni, di Oltrona San Mamette, rimasto anch’egli ucciso.
Ad accompagnare Laerte nel suo ultimo viaggio sono stati più di una cinquantina di amici in moto, la sua famiglia, i parenti, i compagni di scuola, le maestre delle scuole elementari, i professori, gli amici e tantissimi coetanei.
La piccola chiesa parrocchiale di Luisago è stata gremita dai ragazzi, mentre il piazzale antistante è stato pacificamente invaso dalle moto. Dentro il casco tanti visi giovani rigati dalle lacrime.
Poi il rombo dei loro bolidi, più forte possibile, per salutare l’amico che riposa in una bara bianca coperta da un cuscino di rose bianche; per dirgli “Ci siamo Lae, non ti lasciamo solo».
È un rumore assordante, continuo, sconquassante, dilaniante, che fa tremare dentro come il dolore per la perdita di Laerte. Poi il silenzio, lunghissimo, profondo: ogni pensiero è per Laerte, alla sua capacità di farsi voler bene in un battito di ciglia.
«Laerte, colui che raduna il popolo, questo il significato del suo nome ed è così, ci ha radunato in tanti – ha detto don Fabio Molteni, il parroco che ha celebrato la messa accanto a don Claudio Monti, arrivato apposta da Ramponio Verna per stare vicino alla famiglia Gauli – Laerte, un essere prezioso, sorridente, disponibile. La sua disponibilità si è fatta anche dono: ha donato gli organi per fare continuare altre vite. I motori, i sogni da realizzare, tutto è andato via in un attimo».
«“Coraggio non avere paura io sono con te” - ha proseguito il sacerdote, lui stesso incapace di nascondere la commozione queste sono le parole più belle che ho trovato nel Vangelo. Dio non ti lascia solo nel momento decisivo. A Dio Laerte: arrivederci presso Dio nella festa senza fine. La morte non spezza i vincoli d’amore».
Vincoli d’amore e di amicizia grandi e forti: «Voglio ricordarti con i tuoi sorrisi, la tua libertà, l’adrenalina, l’amicizia che è nata in un luogo di incontro che ci ha unito – dice Arianna, la sua ragazza - ti facevi voler bene da tutti, illuminavi le giornate di tante persone, non hai solo vissuto, hai lasciato tanto di te. Genitori, abbracciate i vostri figli ogni giorno, chi ha un amore, ami chi ha accanto alla follia»
Alla parola “addio”, i compagni di scuola hanno voluto sostituito quelle di “sempre insieme”. «Mai avremmo pensato di parlarti così, da qui all’infinito in cui sei ora – ha letto Hermes a nome di tutti gli altri amici presenti al funerale - ci sei sempre con noi. Non abbiamo molte parole, facciamo persino fatica a parlare tra noi, una cosa però la vogliamo dire forte, la vorremmo urlare tanto la sentiamo grande nel cuore: ti vogliamo tanto bene, tanto bene, per noi sei stato un amico leale, dalla simpatia prorompente, un grande dono che custodiremo per sempre».
«Non sei qui davanti a noi, è vero, lo dobbiamo accettare - ha concluso Hermes nel messaggio indirizzato all’amico - ma dentro di noi non andrai mai via. Insieme, sempre».
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