Vaccini, adesso è caos completo
Al Sant’Anna 16 convocati su 700

Ennesimo disastro nella gestione degli sms da parte della Regione Lombardia - Asst telefona a più candidati possibile, con il tam tam social parte il “fai da te” per gli insegnanti

La campagna vaccinale è allo sbando. Saltano le convocazioni e tra i docenti scatta la corsa a chiamare i colleghi per conquistarsi una dose.

Aria, l’azienda regionale per l’innovazione, ieri ha convocato per errore solo 16 dei 700 insegnanti attesi per la vaccinazione con AstraZeneca in via Napoleona. Senza l’elenco dei nomi l’Asst Lariana ha così iniziato a chiamare al telefono altri aventi diritto per non sprecare le dosi e la giornata di lavoro. Si è poi scatenato un tam tam tra docenti e scuole che ha portato un gran numero di maestre e bidelle ad auto candidarsi senza appuntamento al vecchio ospedale. Tanto che alla fine l’ex azienda ospedaliera ha respinto le persone che si sono presentate spontaneamente.

Dopo gli annunci rilanciati nei giorni scorsi da tutte le autorità politiche e sanitarie per la rapida ripresa delle vaccinazioni superato lo stop ad AstraZeneca, a Como la campagna è comunque ripartita con un giorno di ritardo. L’organizzazione continua a zoppicare in maniera imbarazzante.

L’Asst Lariana ieri mattina ha riferito di non aver ricevuto dalla Regione gli elenchi degli insegnanti da vaccinare, se non per pochi nomi e cognomi. Come detto avendo 700 appuntamenti da riempire s’è iniziato a chiamare al telefono tutti gli aventi diritto. Sono arrivati alla spicciolata al vecchio ospedale docenti, maestre d’asilo, qualche agente di polizia, anche dei malati fragili, tutte persone avvisate di prima mattina che si sono letteralmente catapultate al centro vaccinale pur di difendersi contro il Covid. Molti si erano già visti cancellare l’appuntamento in settimana dopo il blocco ad AstraZeneca. Uno stop che peraltro ha fatto salire l’ansia e crescere la preoccupazione.

Ai primi cittadini da vaccinare che sono arrivati ieri mattina i medici e i vaccinatori hanno raccontato il disservizio della Regione e li hanno pregati di chiamare altri colleghi, bidelli e professori, volendo comunque usare le dosi a disposizione per la giornata. La voce si è sparsa, i messaggi delle chat su Whatsapp hanno funzionato più del previsto. In tarda mattinata ieri in via Napoleona c’erano interi gruppi di maestre d’asilo arrivate in tutta fretta dalla provincia per ricevere il vaccino. Candidati senza appuntamento svegliati dalle coordinatrici di plesso. C’era anche una signora cardiopatica contattata all’ultimo dagli ospedalieri.

Nel primo pomeriggio qualche docente, giunta sempre sperando di essere vaccinata, è stato respinto. L’eco è forse riecheggiata troppo. C’è di buono che la volontà di vaccinarsi sembra essere maggioritaria nonostante i timori legati ad AstraZeneca. In compenso l’organizzazione della campagna vaccinale pare davvero allo sbando.

Nei gruppi social degli insegnanti i messaggi sono circolati tanto che tutte le maestre della don Orlando Pagani di Luisago in meno di un quarto d’ora si sono presentate insieme in Napoleona. A loro volta questi insegnanti e lavoratori della scuola, capito l’inghippo, si sono messi a chiamare conoscenti, maestri, collaboratori scolastici, parenti. In una sorta di campagna vaccinale di massa autogestita. A parte la foga per la corsa alla dose, tutti i docenti presenti apparivano spaesati e sconfortati per l’organizzazione delle vaccinazioni.

Le redini, tocca ribadirlo, dovrebbero essere salde nelle mani della Regione. L’Asst Lariana nel nostro territorio è il braccio operativo, a lungo l’ex azienda ospedaliera è di fatto stata l’unico ente impegnato concretamente nella campagna. L’Ats Insubria, l’agenzia per la tutela della salute, non sembra avere un ruolo nel Comasco. Il disservizio di Aria comunque non si è verificato soltanto nella nostra provincia, ma anche in altri centri vaccinali della Lombardia. I servizi informativi di Aria sono già stati messi sotto accusa per il mancato arrivo degli sms con gli appuntamenti agli over 80. Molti messaggi sono stati spediti dopo l’appuntamento per la vaccinazione, sempre ad Aria sono state imputate le convocazioni ricevute dai cittadini in ospedali molto lontani da casa. In via Napoleona sono già saltati centinaia di vaccinazioni per colpa di questi disguidi. Tanto che la politica regionale ha deciso di mandare in pensione Aria e di adottare per le prossime fasi della campagna una piattaforma messa a disposizione da Poste Italiane.

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