A scuola è tempo di scrutini e a Como crescono i bocciati in prima superiore

Tempo di verdetti Al Caio Plinio sono addirittura il 25%. «Le ragioni? Si paga ancora lo scotto del periodo Covid. E poi c’è chi sbaglia indirizzo, serve più orientamento»

Como

Qualcuno sapeva di non correre rischi, altri erano consapevoli che sarebbe stata durissima, altri ancora sono rimasti con il fiato sospeso fino a qualche giorno fa, in attesa dei risultati finali.

Sono stati completati ormai ovunque gli scrutini di fine anno alle scuole superiori con esiti in linea con gli anni passati, come spiegano i presidi. La maggior parte di non ammessi è, come sempre, nel biennio, soprattutto in prima: una situazione che dimostra quanto ancora ci sia da lavorare sull’orientamento degli studenti in uscita dalle scuole medie. «Gli scrutini sono andati bene, il numero di non ammessi è abbastanza alto ma in linea con quello degli altri anni, è di circa il 9% – conferma la preside della Magistri Laura Rebuzzini - soprattutto nel biennio e nella classe prima. Le iscrizioni erano andate bene, con una leggera flessione rispetto all’anno scorso, ma nella norma come numeri». Angelo Valtorta, che attende ancora la conferma ufficiale di essere tra coloro che andranno in pensione da settembre, fa il punto sul “suo” Volta e sul Caio Plinio, dove quest’anno è stato reggente: «Al Volta pochissimi non ammessi alla classe successiva (24 su 965) – sottolinea - Sono diminuiti del 15% circa anche coloro che hanno riportato la sospensione di giudizio. Sono aumentati i promossi a giugno. Al Caio Plinio, invece, sono decisamente aumentate le non ammissioni dei primini alla classe seconda (25% del totale degli iscritti in prima). Anche i non ammessi all’esame di Stato sono in crescita (10 studenti contro 1 studente dell’anno scorso). Per il resto delle classi (seconde, terze e quarte) i dati di quest’anno sono in linea con quelli dello scorso anno».

Lo scenario

Scrutini finiti anche al Ciceri, dove il preside Vincenzo Iaia si prepara alla pensione: «Grossomodo siamo sulle percentuali dello scorso anno, magari con una distribuzione diversa tra le classi e gli indirizzi, questo emerge da una prima stima fatta tra coloro che saranno ripetenti e chi è stato rimandato». «Scrutini finiti ma avremo poi i recuperi – aggiunge la preside del Pessina Nora Calzolaio -. Ad ogni modo le bocciature si sono concentrate soprattutto nelle classi prime: del resto stanno arrivando i ragazzi che durante il Covid facevano le scuole medie e purtroppo cominciamo a vedere i risultati».

Soddisfazione al Giovio

L’ultimo commento è di Nicola D’Antonio, preside del Giovio: «Più o meno la situazione è come gli altri anni, pur con qualcuno in più in prima, in media intorno al 9%, ma ce lo aspettiamo sempre - ammette - in quinta sono stati 8 o 9 ma su 252. Interessante invece il calo dei non ammessi in terza e quarta, intorno all’1,5%, siamo contenti. Quest’anno usando fondi del Pnrr abbiamo seguito meglio i ragazzi. In prima il problema alla base è legato alla scelta sbagliata: vediamo studenti iscriversi al biomedico non capendo che è un indirizzo di scienze applicate, scelgono il linguistico e hanno insufficienze nelle lingue, nonostante tutte le iniziative di orientamento fatte anche con il provveditorato».

«Noi facciamo incontri con i genitori già dalla seconda media - prosegue - ma dalle domande che ci vengono poste, ci rendiamo conto di una visione della scelta dei figli che va al di là della tipologia dei corsi, non guardano ad esempio i piani di studio. Vediamo disorientamento nelle famiglie. Comunque la qualità media è aumentata, considerando anche la diminuzione dei giudizi sospesi».

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