Abbatte la porta di casa della sua ex: «Non rispondeva, pensavo non stesse bene». Bloccato dalla polizia, finisce in carcere

Rebbio L’uomo, 42 anni, non aveva accettato la fine della relazione, lo scorso agosto. Lei lo aveva già denunciato per minacce: è accusato di stalking e violazione di domicilio

L’uomo si sarebbe giustificato, di fronte agli agenti di polizia che gli si erano parati di fronte, che aveva solo paura che la sua ex «non stesse bene», visto che «non rispondeva alla porta di casa». In realtà, la donna non apriva semplicemente perché non voleva farlo, evidentemente spaventata dalla piega che ormai aveva preso quella relazione interrotta dal mese di agosto ma da cui non riusciva a liberarsi.

L’ex compagno – violento – ha quindi pensato bene di buttare giù la porta, letteralmente sfondandola. Botti e colpi uditi anche dai vicini di casa di un palazzo affacciato su via Giussani a Rebbio che nel frattempo hanno chiamato la polizia chiedendo agli agenti di intervenire il prima possibile.

La ricostruzione

È stata una serata agitata, quella di giovedì quando erano le 21.40, nel popoloso quartiere della periferia cittadina. Una serata che si è conclusa con l’arresto di un quarantaduenne italiano residente poco lontano dal punto dove abitava la ex.

La relazione, da quanto è stato possibile ricostruire, si era interrotta come detto in agosto dopo un anno e mezzo di storia d’amore senza tuttavia mai arrivare alla convivenza. Pare che già nei mesi scorso la vittima avesse formalizzato una denuncia querela contro l’uomo, atto che era poi stato ritirato. Ma quando nella serata di giovedì i problemi si sono ripresentati in modo clamoroso, con la porta di casa addirittura abbattuta, la donna ha finito con il raccontare di nuovo tutto agli agenti delle volanti che erano intervenuti.

La signora non sarebbe stata toccata dall’ex e non avrebbe riportato contusioni. All’arrivo della polizia, era ancora ferma sul pianerottolo mentre il quarantaduenne era all’interno della casa. La signora avrebbe riferito dei problemi avuti in passato per quella relazione, senza tuttavia arrivare mai a farsi refertare dal pronto soccorso.

La situazione era degenerata soprattutto dopo l’interruzione della relazione ad agosto con minacce reiterate verbali sia formulate di persona sia al telefono. Un vaso evidentemente già colpo che è straripato nella serata di giovedì con l’irruzione nell’appartamento della ex udita anche dai vicini di casa che, spaventati, hanno lanciato l’allarme.

L’uomo è stato identificato, portato in Questura per le pratiche necessarie e infine condotto in una cella del carcere del Bassone di Albate. Le accuse nei suoi confronti parlano di stalking, ma anche di violazione di domicilio e di danneggiamento, con riferimento ovviamente alla porta abbattuta.

L’interrogatorio

Nelle prossime ore verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari di Como che lo raggiungerà in carcere per l’interrogatorio di convalida. Di fronte al magistrato l’indagato potrà fornire la propria versione dei fatti spiegando il perché di questi gesti dettati dalla gelosia per una relazione interrotta ma che evidentemente ancora lo assillava. Pare tra l’altro che proprio nella serata dove poi si è giunti all’arresto, l’uomo fosse già stato allontanato dalla casa almeno altre due volte.

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