Abusi sulle donne. Metà delle denunce viene archiviata

Giustizia Una querela al giorno, ma molte sono infondate. Nell’ultimo anno sono aumentati i reati in generale. Preoccupano i reati ambientali e gli infortuni sul lavoro

Più della metà delle denunce in materia di reati da codice rosso (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze sessuali) si rivela infondata. A rivelarlo sono i dati inseriti nella relazione che la Procura di Como ha realizzato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un documento, quello firmato dal procuratore facente funzioni, Massimo Astori, che aiuta a dare una fotografia della situazione della giustizia sul nostro territorio.

Prima di arrivare a parlare dei reati da codice rosso, dall’elaborazione dei numeri della Procura emerge come nell’ultimo anno (il periodo di riferimento va dal luglio 2022 al giugno 2023) le denunce in generale siano aumentate di oltre il 4% arrivando a sfiorare i 19mila nuovi fascicoli penali. Poco meno dei due terzi delle denunce sono a carico di ignoti. Tra i vari reati per i quali si è indagato in Procura nell’ultimo anno, sicuramente restano alti quelli per i reati tributari (ben 94), le bancarotte fraudolente (33) così come i reati ambientali e in materia urbanistica (rispettivamente 88 e 59 fascicoli).

Sul fronte dei reati ambientali, la nota inviata alla Procura generale di Milano sottolinea come si tratti di «materia che presuppone la conoscenza di una normativa settoriale particolarmente specifica» e che di conseguenza vi sia «la necessità di selezionare le forze di polizia giudiziaria» attrezzate per «indagare su questi reati». Bene, in Procura a Como prestano servizio ma solo a tempo parziale (pochi giorni la settimana) due appartenenti alla polizia provinciale, specializzata in materia.

I reati contro la pubblica amministrazione, per contro, sembrano in diminuzione: nell’ultimo anno vi sono stati soltanto due procedimenti per corruzione, otto per peculato, 26 per truffa aggravata ai danni di enti pubblici.

Preoccupano, invece, i numeri riguardanti la sicurezza sul lavoro. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento degli infortuni gravi avvenuti in cantiere o in azienda. Ma se i dati del 2021 sono stati in parte “sporcati” (per così dire) dai lavoratori che hanno preso forme gravi di Covid sul luogo di lavoro (ben 77 casi su 113 complessivi), nell’ultimo anno gli incidenti indipendenti dalla pandemia sono stati addirittura 90 di cui 4 mortali, tutti nell’ambito dell’edilizia. Se si guardano poi i numeri sugli infortuni in generale avvenuti in occasione del lavoro gli ultimi dati disponibili, che risalgono al 2021, parlano di ben 2623 casi.

Reati contro i soggetti deboli

E veniamo ai reati contro i soggetti deboli. Quelli cosiddetti “ordinari”, ovvero che non sono inseriti nella tabella del Codice rosso, hanno visto nell’ultimo anno l’apertura di 670 nuovi fascicoli a carico di noti. In quello stesso periodo ben 375 sono stati archiviati, mentre per 282 è stata esercitata l’azione penale. Sul fronte dei reati più gravi e più pericolosi, quelli da Codice rosso, le denunce sfociate in fascicoli a carico di persone note sono state 383. Di questi per 183 sono state avanzate richieste di archiviazione.

Sul tema della tutela dei soggetti deboli, va poi sottolineato come sia stato sottoscritto un protocollo d’intesa da parte della Procura che coinvolge enti locali, associazioni, forse di polizia, strutture sanitarie, consultori per incrementare la formazione degli operatori, l’informazione nelle scuole e non solo, migliorare il supporto alle vittime e il monitoraggio del fenomeno.

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