Accusa il marito di picchiarla, ma il giudice lo assolve

La sentenza Sul giudizio finale può avere pesato il fatto che la coppia avesse proseguito a trascorrere le ferie insieme

Le accuse erano molto pesanti, tanto che avevano portato la pubblica accusa a chiedere una condanna a 3 anni e 8 mesi. Ma ieri mattina, il giudice monocratico ha scelto di assolvere un uomo di 66 anni, difeso dall’avvocato Marcello Iantorno, ritenendo non raggiunta la prova di colpevolezza.

Era accusato di maltrattamenti in famiglia proseguiti per un lungo tempo, dal 2015 fino all’agosto del 2018 quando era stata formalizzata la denuncia . La procura contestava anche le lesioni con prognosi che – più volte – erano andate dai due giorni ai sette giorni. Un po’ di alone, su questa storia, era comunque rimasto in quanto in tutti questi anni non erano mai state chiarite del tutto – secondo la tesi della difesa – le motivazioni dei pestaggi, non la gelosia e nemmeno le questioni economiche.

In attesa di poter leggere le motivazioni della sentenza, a pesare potrebbe essere stato però un altro fattore, ovvero la mancanza di riscontri a quanto aveva raccontato la vittima. La donna, originaria dell’Est Europa, aveva parlato più volte di pestaggi anche violenti avvenuti in pubblico, una volta ai tavolini all’aperto di un bar della città, un’altra in un ristorante. Non sarebbero però emerse in aula testimonianze che supportassero le accuse, oppure altri riscontri alle violenze. C’erano tuttavia quei certificati medici del pronto soccorso, che evidentemente non hanno dato al giudice la certezza della colpevolezza del compagno.

La difesa, tra l’altro, aveva puntato il dito sul fatto che anche in concomitanza dei presunti pestaggi, la coppia andava tranquillamente in vacanza come se nulla fosse, dimostrando una apparente tranquillità che non avrebbe dovuto esserci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA