Agguato degli ultras atalantini contro i comaschi: ecco cos’è successo

Violenza I bergamaschi aspettano i pullman azzurri. Al passaggio dei comaschi parte il lancio di oggetti

Como

La fotografia, innanzitutto. Duecento e più ultras di Como e Atalanta, nel cuore della notte, provano a darsele di santa ragione mentre accanto a loro sfrecciano le auto sull’A1. Lancio di oggetti, cinghiate, bengala e fumogeni tra l’area di servizio Somaglia Est, in provincia di Lodi, e le corsie di marcia in direzione Milano. E chissenefrega di chi ti sta attorno. Le fotografie raccontano molto, ma non tutto. E allora servono i retroscena. I particolari.

Il primo: gli atalantini in quell’autogrill non ci dovevano essere. I quattro pullman partiti da Parma avrebbero dovuto imboccare l’A21 all’altezza di Piacenza. Ma così non è stato. Il secondo: nell’area di servizio Somaglia Est quei pullman sono rimasti fermi per circa un’ora. Senza ragione. Tanto che la Polizia stradale, allertata per la presenza di oltre duecento tifosi organizzati, ha deciso di chiudere l’accesso all’area di servizio per impedire l’ingresso della comitiva azzurra.

Infine, terzo particolare: nonostante la presenza dei poliziotti, al passaggio degli odiati tifosi comaschi, di rientro da Bologna, dall’autogrill è partito un lancio fittissimo di oggetti e sassi e bengala e fumogeni verso l’autostrada.

A questo punto non è che i tifosi lariani hanno lasciato correre. Due pullman si sono fermati - o meglio, gli autisti sono stati fatti fermare - a poche decine di metri dall’area di servizio. Un centinaio di ultras azzurri sono scesi dai mezzi e hanno iniziato a correre verso l’autogrill. Per alcuni minuti si è scatenata una maxi rissa, in attesa dell’arrivo dei rinforzi della Polizia. Cinghiate, calci e pugni, ma soprattutto lancio di bengala e di tutto ciò che si poteva lanciare. All’arrivo di altre pattuglie i comaschi sono stati fatti risalire sui loro pullman e sono stati scortati sulla via di casa.

Nell’area di servizio sono rimasti i bergamaschi, che erano in numero maggiore (quattro pullman, si è detto) anche se quelli che hanno materialmente partecipato alla sceneggiata ultras sono stati meno di 150.

Detto della fotografia e dei retroscena, le Questure di Lodi, di Como e di Bergamo stanno ora cercando di tirare le proprie conclusioni. E una prima ricostruzione dell’accaduto propende per l’agguato deliberato e studiato a tavolino da parte degli atalantini contro i comaschi. Perché - come detto - sull’A1 a Lodi i pullman non dovevano starci e per quella lunga attesa del passaggio degli odiati rivali.

Fin dai minuti immediatamente successivi agli scontri, i poliziotti della Digos di Lodi hanno iniziato ad acquisire le immagini delle telecamere interne dell’area di servizio. Per identificare soprattutto i bergamaschi protagonisti del lancio di oggetti prima e degli scontri poi. Ma ci sono anche altri video che si stanno raccogliendo, ad esempio quelli girati dai molti turisti increduli e spaventati. Obiettivo numero uno identificare i responsabili e i protagonisti. Già ieri tutti al lavoro, soprattutto tra Como e Bergamo, per visionare i filmati. La volontà è dare una risposta immediata.

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