Alla Ca’ d’Industria
i decessi salgono a 17
E i positivi sono 129

Como: quasi tutti gli ospiti della struttura di Rebbio contagiati. Allarme per la mancanza di personale, oss e ausiliari. In via Brambilla e a Le Camelie completata la prima somministrazione dei vaccini

I decessi nella struttura per anziani di Rebbio sono saliti a 17. La Ca’ d’Industria, che in primavera aveva già pagato un prezzo pesante per colpa del Covid soprattutto a “Le Camelie”, si trova ancora a fronteggiare un drammatico focolaio esploso con sorprendente rapidità tra la fine dell’anno e l’Epifania nella struttura di via Varesina. In pochi giorni la quasi totalità dei 116 ospiti è stata contagiata dal Covid, oltre il 90% dell’utenza complessiva. Insieme agli anziani anche buona parte del personale sanitario è risultato positivo ed è stato isolato a casa.

Ad oggi il triste bilancio conta 17 ospiti deceduti e sebbene alcuni avessero condizioni di salute già compromesse, il virus ha fatto irrimediabilmente peggiorare il quadro clinico fragile. Di questi, 11 sono stati registrati direttamente all’interno della struttura mentre sei erano ricoverati.

Grande difficoltà

Ci sono ancora 83 anziani attualmente positivi, di cui due o tre casi purtroppo critici, mentre altri 6 sono curati in ospedale. I dipendenti tra assistenti e infermieri contagiati sono 46, un numero così alto che sta mettendo in difficoltà la Ca’ d’Industria nella gestione degli ospiti. Per garantire i bisogni di cura la Rsa, già a corto di infermieri da mesi per l’impossibilità di reperire e assumere nuovi professionisti, ha fatto ricorso a qualche libero professionista. Ora però mancano anche ausiliari e operatori socio assistenziali, mansioni non mediche molto richieste che più di tutti stanno accanto al letto degli anziani. «Credo che sia importante far sapere che molti parenti di Rebbio ringraziano gli operatori per tutto quello che stanno facendo – scrive Marisa Bianchi, la direttrice della Ca d’Industria sul portale della Rsa -. È un momento molto difficile, siamo stremati, distrutti fisicamente e psicologicamente, ma siamo una grande forza, dei guerrieri che, instancabili dopo dodici ore di lavoro, continuano a lottare per il bene degli anziani».

«Oggi provvederemo ad una nuova tornata di tamponi – spiega Gianmarco Beccalli, presidente della Ca’ d’Industria – nella speranza che trascorsi i giorni canonici alcuni ospiti siano tornati negativi. Di sicuro abbiamo alcune guarigioni, anche tra gli operatori. Speriamo presto di poter uscire da questo tunnel».

Il piano vaccinazioni

Dal tunnel vedono ormai la luce “Le Camelie” e via Brambilla, sedi della Ca’ d’Industria dove si è concluso il primo giro delle vaccinazioni anti Covid con il secondo richiamo già fissato per fine mese. Una volta chiuse le vaccinazioni le Rsa cercheranno, pur con tutte le tutele, di riaprire le porte non solo alle visite dei parenti, ma anche ai nuovi ospiti, da accogliere in strutture finalmente sicure perché immuni. Dal 28 gennaio così potranno fare anche le Giuseppine, dove sono partite le vaccinazioni, un sollievo perla casa di riposo duramente colpita dalla seconda ondata. Al pari, in città, di strutture come le Marcelline o la Casa Santa Maria della Provvidenza che avevano pianto a novembre diversi anziani scomparsi e che ora attendono il vaccino per ritrovare libertà e sicurezza. S. Bac.

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