Alla guardia medica non rispondono mai
«Squilli a vuoto, poi cade sempre la linea»

Signora comasca punta da calabrone tenta di contattare il numero verde - E dire che la Regione lo aveva attivato «per non intasare inutilmente i pronto soccorso»

Como

Per mesi durante l’emergenza epidemiologica le autorità hanno rivolto e reiterato appelli affinché si evitasse di”intasare” i pronto soccorso affidandosi semmai alla medicina del territorio, per esempio alla guardia medica che andava potenziata.

E infatti per evitare code e assembramenti alla fine di luglio la Regione ha attivato un numero verde per prenotare obbligatoriamente l’appuntamento anche per la continuità assistenziale, come accade ormai per diversi servizi sanitari tra telefono e mail. Peccato che il numero non funzioni, non risponda nessuno. Per esempio: la mamma comasca Claudia Di Buono sabato è stata punta da un calabrone, l’ambulatorio del medico di famiglia come ovvio nel fine settimana era chiuso. Dunque non volendo andare per un problema comunque urgente, ma non troppo grave in ospedale ha chiamato il numero 116117.

«Quando sono stata soccorsa in un parco di divertimenti mi è stato consigliato di stare attenta – racconta la mamma comasca - la puntura sulla mano non doveva gonfiarsi. Ma si è gonfiata. Il solo numero rimasto attivo per la guardia medica è il nuovo 116117. Per tre volte dopo dieci minuti di attesa la chiamata però è caduta, non mi ha risposto nessuno».

La guardia medica a Como è in via Carso e prima del Covid si è sempre potuto normalmente bussare alla porta del dottore di turno. Infatti la donna si è recata sul posto, ma l’aiuto le è stato rifiutato perché non aveva la prenotazione telefonica domandata tramite 116117. Inutile cercare di spiegare il disservizio. Dopo due giorni con la mano gonfia la signora Claudia si è recata dal proprio dottore di famiglia. Invece di andare avanti le cose sembrano tornare indietro. E dire che le autorità politiche e sanitarie in questi mesi hanno più volte dichiarato di voler puntare sulla medicina del territorio, facendo tesoro della lezione dell’emergenza epidemiologica.

Al numero unico è attivo un risponditore automatico: una voce registrata, visto l’alto afflusso di domande, dà la possibilità di digitare anche un tasto per i tamponi che devono essere obbligatoriamente effettuati per chi torna da un viaggio all’estero, da Spagna, Croazia, Malta e Grecia.

Il numero, si legge sul sito della Regione, è nato per «consentire l’accesso ai servizi di cure mediche non urgenti e altri servizi sanitari e concorre alla gestione della domanda assistenziale a bassa intensità e priorità. Il servizio, completamente gratuito, è attivo da rete fissa e mobile dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e 24 ore su 24 nei festivi e prefestivi».

Presentando la novità la Regione aveva spiegato che «dopo pochi secondi dalla chiamata (nel 75% dei casi sono sufficienti 2 o 3 squilli) un operatore laico smista la richiesta a seconda della necessità richiesta e ne verifica l’effettiva presa in carico».

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