Polizia in ospedale, arrestato infermiere. L’accusa: ha rubato fiale con la morfina

Sant’Anna Professionista di 48 anni, la polizia lo ha sorpreso in flagranza: furto aggravato. Aveva con sé anche due siringhe. L’intervento fa seguito a una segnalazione di Asst Lariana

Como

L’intervento degli agenti di polizia non è avvenuto in corsia ma poco distante, in uno spogliatoio del Sant’Anna in pieno giorno. Un infermiere dipendente dell’ospedale cittadino, 48 anni di Como, Davide Barazzoni (impiegato nel reparto di ortopedia) è stato arrestato in flagranza di reato per il furto di fiale di morfina nell’ambito di una operazione di cui al momento si conosce ancora poco. La segnalazione dell’accaduto è stata girata al pubblico ministero Alessandra Bellù che ha ora 48 ore di tempo per chiedere al giudice delle indagini preliminari la misura cautelare.

La ricostruzione

Da quanto è stato possibile ricostruire, l’intervento – compiuto dagli agenti del posto di polizia interno all’ospedale con il supporto delle volanti – è avvenuto nella giornata di martedì, intorno alle 16, non in corsia come detto ma in uno spogliatoio dell’ospedale. L’infermiere aveva in mano quello che non avrebbe dovuto avere, ovvero della morfina e delle siringhe che sono state poste sotto sequestro. Il sospetto è, ovviamente, che quei furti – perché il fascicolo è aperto con l’ipotesi di reato di furto aggravato – possano essere iniziati già da tempo, anche perché la segnalazione di qualcosa di anomalo a livello di gestione di fiale di morfina all’interno dell’ospedale era arrivata proprio dal Sant’Anna, come ha poi confermato il nosocomio interpellato ieri pomeriggio: «A seguito di una segnalazione interna è stato subito avviato un approfondimento condotto in collaborazione con il personale del Posto Fisso di Polizia presente in ospedale. Alle verifiche è seguita, nei giorni scorsi, una comunicazione alla Procura della Repubblica di Como e l’intervento diretto delle Forze dell’Ordine – ha infatti spiegato l’ufficio Stampa di Asst Lariana - Asst Lariana esprime piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, rinnovando il proprio impegno nel prevenire e condannare qualsiasi comportamento contrario all’etica professionale, lesivo della fiducia dei cittadini e dell’immagine dell’istituzione».

L’infermiere attende dunque di conoscere, già in queste ore, l’eventuale richiesta di una (e quale) misura cautelare. Il sospetto è che questa tipologia di furti proseguisse già da tempo. Secondo quanto poi comunicato ieri sera dalla Questura, l’uomo «indicava falsamente sul registro di scarico dei medicinali, nomi di pazienti realmente ricoverati che in realtà non necessitavano la somministrazione dei farmaci». Dai successivi accertamenti, prosegue la Questura, lo stesso avrebbe prelevato dal magazzino circa 40 fiale di morfina anche se le verifiche in tal senso sono ancora in corso per accertare la quantità esatta dei medicinali sottratti, scandagliando il registro dei prelievi a ritroso nel tempo. La morfina, per legge, è equiparata alle sostanze stupefacenti della prima tabella, ovvero quella che comprende altri oppiacei come l’eroina e il metadone, ma anche le foglie di coca e i derivati, le anfetamine come l’ecstasy oppure gli allucinogeni come la ketamina e l’Lsd.

L’interrogatorio

Qualcosa di più preciso si saprà proprio in queste ore, quando il giudice fisserà la data della convalida (che dovrebbe essere domani) con anche le richieste della procura che seguirà il fascicolo. L’intervento della polizia risale come detto al tardo pomeriggio di martedì, in uno spogliatoio dell’ospedale dove l’infermiere si trovava. Al momento dell’arrivo degli agenti, l’infermiere quarantottenne di Como era in possesso di una sola fiala di morfina e di due siringhe.

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