Assegno di inclusione, domande da oggi. Interessate mille famiglie comasche

Welfare Al via la nuova misura di sostegno che sostituisce il reddito di cittadinanza. Molto ridotta la platea di beneficiari, percorsi di formazione per chi può lavorare

Si stima che in provincia di Como circa mille famiglie, da oggi, potranno richiedere l’assegno di inclusione, misura di sostegno al reddito sostitutiva del reddito di cittadinanza ma con una platea di aventi diritto drasticamente ridotta. «Sono stati esclusi tutti i percettori di sostegno al reddito che non rientrano nelle nuove indicazioni e quindi chi non ha bimbi piccoli a carico o con disabilità o famiglie con persone con più di 60 anni – ha spiegato Emanuela Mattiroli, direttrice del patronato Acli di Como – In confronto alla platea dei percettori di reddito di cittadinanza, gli aventi diritto del sostegno si sono ridotti di molto». Agli ex percettori di reddito di cittadinanza che sono stati ritenuti dai Centri per l’impiego in grado di poter svolgere un lavoro è stata comunque concessa una misura inferiore e sono stati indirizzati a percorsi di formazione per rendere l’inclusione al lavoro concreta e possibile. Per tutti gli altri resta il sostegno che da domani si chiama assegno di inclusione e che va richiesto on line sulla piattaforma Inps. Una domanda che va compilata e inviata in tempi che richiederebbero abilità di un nerd perché, per non perdere il sostegno di gennaio 2024, la richiesta telematica va conclusa entro il 31 dicembre.

Tempi stretti

«Anche se la legge è uscita a marzo, non è poi stato fatto nessun passo concreto e non sono uscite le circolari applicative della piattaforma – ha osservato la direttrice Mattiroli – Solo il 13 dicembre scorso è stato comunicato che le domande sarebbero partite dal 18 dicembre e che, per non perdere la mensilità di gennaio, sarà necessario presentarle entro fine anno».

Tempi impensabili per poter seguire le persone nell’iter, considerando che nelle due settimane che ci separano da fine anno ci sono le festività del Natale. La buona notizia è che sarà sufficiente presentare l’Isee relativo al 2023 anche se la domanda è per gennaio 2024, l’altra buona notizia è che chi ha la Spid può accedere in modo indipendente alla piattaforma, fatto salvo che le competenze richieste per la compilazione on line non sono proprio di tutti. La cifra che sarà erogata è omogenea, anche se un poco ridotta, all’ex reddito di cittadinanza e va da un minimo di 350 euro a un massimo di oltre 700 euro. Il RdC arrivava fino a un massimo di 800 euro. A questo importo si conferma l’aggiunta della quota per l’affitto.

Visti i tempi strettissimi per poter accedere alla misura ci si aspetterebbe una gran corsa alle prenotazione per gli appuntamenti dai consulenti, e invece no.

Poche richieste

«Abbiamo avuto alcune richieste di informazioni, ma avrei pensato di riceverne molte di più in base al confronto con quello che è successo con il reddito di cittadinanza – ha concluso Emanuela Mattiroli – è possibile che da domani inizino le telefonate, probabilmente il ritardo nella comunicazione dei tempi di accesso alla domanda, la scarsa diffusione della notizia a livello mediatico e le informazioni sulla fine del reddito di cittadinanza hanno fatto pensare che non ci fosse più un sostegno al reddito per le famiglie che ne hanno necessità» e nessuno le ha avvisate che, oltre ai requisiti di reddito, ci fossero skills come prontezza di riflessi e velocità telematica.

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