Baita Baradello: «Addio, togliamo il disturbo». E adesso si teme l’abbandono

La polemica I gestori e l’Associazione amici del Baradello lasciano la struttura, dopo la chiusura forzata alla vigilia di Pasqua

La decisione del Comune di Como di sospendere le autorizzazioni alla Baita Baradello proprio la vigilia di Pasqua (con già 300 coperti prenotati, da annullare dalla sera al mattino) ha dato il colpo di grazie al ristorante in Spina Verde all’ombra del castello del Barbarossa. I gestori del ristoro e l’Associazione Amici del Baradello hanno infatti deciso di fare i bagagli: «Togliamo il disturbo. Certamente avremmo gradito un congedo più garbato».

Finisce nel peggiore dei modi possibili l’avventura decennale del punto ristoro e quella che durava addirittura dal 1948 dell’Associazione Amici del Baradello, che alla baita aveva sede. All’epoca dell’ordinanza di sospensione da parte Palazzo Cernezzi si raccontò che la decisione fu presa su sollecitazione dei vigili del fuoco. In realtà le cose sono andate in modo differente. Anche perché il verbale dei pompieri aveva sì sottolineato alcune «carenze sui requisiti di sicurezza antincendio» ma aveva anche riportato di non aver «rilevato situazioni di pericolo grave ed imminente nell’esercizio dell’attività» demandando la valutazione finale allo stesso Comune.

L’inizio della fine della Baita Baradello - che ora rischia di finire in stato di abbandono, sia la struttura che la strada per arrivarci, per la quale i gestori investivano alcune migliaia di euro ogni anno - ha una data precisa: il 9 dicembre scorso. Quel giorno i vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo soprattutto per controllare i lavori fatti il luglio precedente, quando era stata cambiata la bombola gpl. I vigili del fuoco avevano evidenziato la mancanza di documentazione. A gennaio il settore Suap del Comune ha inviato una pec ai responsabili della baita per chiedere la documentazione mancante, regolarmente inviata il 16 febbraio.

Da quel momento nulla viene più notificato ai gestori della baita. Né l’ulteriore verbale dei vigili del fuoco, quello in cui «pur non avendo rilevato situazioni di pericolo grave» veniva sottolineata «l’inosservanza della normativa di prevenzione incendi», né tantomeno la nota del 31 marzo con il quale il settore Patrimonio ha evidenziato che la concessione tra Comune e l’Associazione Amici del Baradello era scaduta il 31 dicembre 2018 («sono anni che imploriamo il Comune a riceverci per rinnovare la concessione, non ci hanno mai risposto» fanno sapere i diretti interessati), che il sopralluogo del Comune avrebbe evidenziato tre interventi non autorizzati, tra cui la realizzazione di una tettoia («c’era una casetta fatiscente prima, che abbiamo tolto e sostituito con il benestare di Spina Verde» è la replica) e che il Parco Spina Verde aveva segnalato «la presenza di tubazione di recente realizzazione in uscita dalla baita e che recapita in ambiente» («quel tubo c’è da prima che prendessimo in gestione la struttura e non si sa di chi sia. Noi scaricavamo nella fossa biologica e abbiamo le fatture che testimoniano pulizie annuali» la risposta). Fin qui il Comune.

«Non c’era alcun pericolo imminente, nulla di impellente e perentorio - fanno sapere i gestori - Potevamo avere qualche giorno di preavviso, così da poter evitare una chiusura così improvvisa e impattante? Se così fosse stato, forse oggi saremmo aperti. Noi gestori e l’Associazione togliamo il disturbo. Ci vedremo sicuramente altrove».

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