Bassone, un’inchiesta per corruzione: «Gonfiati i costi per il campo da calcio»

A Milano Tre gli indagati nell’ambito di accertamenti per alcuni lavori eseguiti in carcere. La Gdf di Milano ipotizza l’esistenza di gare truccate per l’assegnazione dei cantieri

La Procura di Milano sta indagando per l’ipotesi di corruzione in una inchiesta che coinvolge un ingegnere in servizio al Provveditorato regionale per la Lombardia - Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, in relazione alla sua funzione di progettista e direttore dei lavori in alcune carceri lombarde, tra le quali il carcere comasco del Bassone in relazione alla costruzione del nuovo campo da calcio.

Ieri mattina il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza milanese ha eseguito perquisizioni in tutta Italia nei confronti di più persone, alcune con funzioni al Provveditorato regionale per la Lombardia, dove sono in corso anche acquisizioni di documenti. Le accuse al centro dell’inchiesta sono quelle di turbativa d’asta, falso ideologico e corruzione. L’ipotesi è quella di gare truccate sui lavori all’interno di quattro carceri.

La ricostruzione

Le presunte gare truccate in cambio di mazzette riguardano sei penitenziari, ossia San Vittore e Opera a Milano e poi ancora quelli di Pavia, Brescia e Monza oltre che il Bassone di Como.

Risultano indagati l’ingegnere Michele Caliendo, Roberto Lucon, rappresentante legale di una delle società appaltatrici - la Lucon sport srl - ed Enrico Trocino, responsabile unico del procedimento per le opere del campo di calcio nel carcere di Como ed ex funzionario del Provveditorato lombardo del Dap.

Per quanto riguarda il campo del Bassone, stando al decreto, viene contestato ai tre indagati il falso per attestazioni non veritiere sulla regolare esecuzione dei lavori da parte della Lucon.

In particolare, sarebbero stati gonfiati i costi, con «variazioni del tutto ingiustificate, riguardanti sia l’ampiezza delle attività di scavo preventive, sia la fornitura dei materiali di riempimento». Sarebbe stata comprata «sabbia per gli scavi» in «quantità del tutto sproporzionata». Costi per lavori pubblici non «supportati da adeguata documentazione tecnica».

«Difetti di progettazione»

Partendo dalle vicende dei campi di calcio, gli inquirenti con le perquisizioni, anche a carico di altre tre persone non indagate, e l’ascolto di testi stanno indagando su tutti i lavori «affidati e diretti dai componenti dell’Ufficio contabilità cui appartiene Caliendo», ossia ben dieci affidamenti diretti su undici lavori in totale dal 2021, nelle sei carceri. Nel decreto non viene chiarito di che lavori si tratta e l’attività di indagine dovrà proseguire dopo il blitz.

Caliendo avrebbe truccato le gare «in concorso con altri soggetti allo stato ignoti». Il Provveditorato lombardo del Dap, si legge, dopo la denuncia sulla vicenda Pavia ha deciso di rimuoverlo dall’incarico di «direttore dei lavori». E c’era stato un «sopralluogo tecnico» che aveva rilevato difetti «di progettazione». Da lì erano partite anche le verifiche sui lavori a Como, dove è stato registrata una «differenza di oltre 15mila euro in danno all’amministrazione». A Caliendo a quel punto venne affidata «esclusivamente attività di progettazione su incarichi specifici».

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