Benzina, stop alla carta sconto
Da oggi si paga a prezzo pieno

Azzerato il benefit sulla base del monitoraggio dell’Ambasciata Ma i costi reali sono altri: in città da 1,61 a 1,67 euro al litro, fuori anche 1,49

Tra venerdì e sabato molti comaschi hanno fatto il pieno di benzina approfittando degli ultimi giorni in cui era possibile utilizzare la carta sconto benzina. Da oggi, infatti, è temporaneamente sospesa l’agevolazione tariffaria nelle zone di confine.

Addio quindi, almeno per ora, ai 10 centesimi di sconto per chi risiede nei Comuni di fascia A e ai 2 centesimi per la fascia B. Qualcosa, però, almeno in termini particolari non torna.

I dati italiani e svizzeri

Il motivo? Nel decreto regionale con cui viene sospeso il provvedimento si precisa infatti che «la riduzione può essere praticata solo se la differenza di prezzo ordinario con la Confederazione Elvetica è superiore a 5 centesimi al litro». Limite, questo, secondo il decreto «superato a seguito dell’ultima rilevazione, effettuata il 13 gennaio 2021, comunicata dall’Ambasciata italiana presso la Confederazione elvetica. Il prezzo medio praticato in Svizzera risulta infatti essere pari a 1,44 euro per la benzina e 1,47 euro per il gasolio mentre il prezzo medio praticato in Italia, certificato dalla fonte dati del Ministero per lo Sviluppo Economico, è pari a 1,45 euro per la benzina e 1,325 euro per il gasolio. La differenza tra il prezzo medio praticato in Svizzera e il prezzo medio praticato in Italia è pertanto di 0,01 centesimi di euro per la benzina e di - 0,15 centesimi per il gasolio».

I prezzi reali, però, almeno nel capoluogo, sono ben diversi dai valori medi di cui si parla. Alla pompa sabato il costo del carburante per il consumatore oscillava tra 1, 61 e 1,67 euro al litro. Vale a dire, nel caso più alto, con uno “scarto” rispetto al prezzo medio oltre confine di ben 23 centesimi al litro.

Ovviamente in Svizzera non si può andare a far benzina (a meno che non si sia frontalieri) in questo momento (per rientrare in Italia servirebbe infatti un tampone negativo). E questo significa che saranno i consumatori a doversi districare nella giungla dei prezzi che, vale la pena precisarlo, sono fissati dalle compagnie.

Sempre sabato, allontanandosi un po’ dal confine la differenza del prezzo della benzina, sempre limitandosi al self service, era sostanzialmente diversa. A Cantù, ad esempio, diverse compagnie oscillavano tra 1,49 e 1,50 euro al litro. Un euro e 49 centesimi anche lungo la statale dei Giovi a Fino Mornasco, solo per fare degli esempi.

L’allarme dei gestori

La rilevazione dei prezzi medi, aveva spiegato Daniela Maroni, presidente provinciale Figisc Confcommercio e vice presidente nazionale nonché “mamma” della carta sconto, è il risultato di rilevazioni fatte su tre province da cui si ricava la media ponderata del costo al fa te. È chiaro però che i prezzi praticati alla pompa cambiano da zona a zona. Lei stessa, pur dicendo che «non c’erano alternative» alla sospensione, aveva lanciato l’allarme sul «momento peggiore» con «famiglie in crisi e gestori che hanno perso tra il 40 e il 70% del fatturato».

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